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VERGOGNA INFINITA E INFAMANTE

C‘è chi invoca il ritorno di De Rossi, chi aspetta Ranieri e chi vagheggia Allegri…fatto sta che la prima cosa da fare sarebbe far gestire la società a persone competenti e non ad investitori digiuni di calcio e, soprattutto, di Romanismo.

La debacle evidenziatasi all’Artemio Franchi contro una squadra ben organizzata ma sostanzialmente non il Real Madrid è solo l’ennesima punta di un iceberg che è comparso all’orizzonte a partire dalla inopportuna cacciata di Mourinho, dall’effetto placebo di sostituirlo con la bandiera De Rossi paradossalmente messa sotto un contratto milionario per tre anni per poi sostituirlo dopo solo quattro giornate di campionato, e da una frenetica campagna acquisti dove sono stati sperperati malamente una barca di soldi che hanno visto la costruzione di una non squadra che, anziché risolvere problemi endemici, ne ha creati a dismisura.

Dal progetto di entrare a far parte dell’élite del calcio europeo del prossimo anno si è traumaticamente passati a cercare punti salvezza: cosa incredibile se in organico hai calciatori come Dybala e Dobvyk tanto per capirci.

La tiritera propinata ad ogni sconfitta che l’allenatore di turno e i giocatori ci dicono,  cioè che solo con il lavoro si uscirà fuori dal tunnel, è divenuta una vera e propria ossessione che ha bellamente stufato anche il tifoso più paziente.

Non ci sono tanti interrogativi da porsi per sapere cosa non va alla Roma, togliendo la sfortuna e l’arbitraggio che tuttavia fanno parte del gioco: una formazione male allestita, male allenata, mal condotta a livello societario e dominata da uno spogliatoio di indegni che non dovrebbero neppure scendere in un campetto di provincia a disputare una partita contro una squadra di scapoli e ammogliati.

Altro che il terrore della notte di Halloween e la paura motivata da un Michael Meyer munito di coltellaccio insaguinato…è sufficiente vedere passeggiare in campo gente come Cristante o Pellegrini osservati da uno Juric che assume la posa di chi sta evacuando in un cesso alla turca. Beh, effettivamente vedendo Celik si può comprendere perché l’allenatore abbia quel particolare stimolo.

A parte le facili ironie la news delle ultime ore è il probabile esonero del croato al quale subentrerebbe una coppia di romanisti de core come Ranieri e De Rossi: tentativo estremo di tacitare la piazza ma che potrebbe essere l’ennesimo boomerang di una gestione per niente attenta all’importanza del cuore del tifo. Evidente che si dimentica che il Romanismo non è un elemento del marketing ma è l’anima di una incontenibile e univoca passione che non conosce padroni.

Daje!

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