E’ un bresciano taciturno, tutta sostanza e poche parole, non si lascia intimidire, vuole emergere a tutti i costi, fa la sua bella gavetta nel settore giovanile del Lumezzane nel 1996 passa in prestito per due anni al Montichiari per poi tornare due anni dopo all’ovile. Non si arrende, è testardo, ci riprova ancora e così nell’estate del 2000 si trasferisce nella squadra della città di Romeo e Giulietta con cui esordisce in Serie A il 30 settembre dello stesso anno nel match contro il Bari. Gioca due stagioni da rincalzo con gli scaligeri, finisce addirittura in B, è veramente dura ma lui ha la testa ancora più dura e così nell’Agosto 2003 si trasferisce al Lecce, neopromosso nella massima serie con cui gioca da titolare nella stagione 2003-2004 che si chiude con la salvezza dei salentini.
Con il Lecce totalizza 30 presenze e segna addirittura 5 gol (il primo gol in massima serie lo realizza nella vittoria casalinga per 3-1 contro l’ Ancona).
Nella stagione 2004-2005, quella della sua consacrazione, che vede il Lecce piazzarsi all’ undicesimo posto, si afferma come uno dei migliori esterni destri del campionato italiano, il tutto grazie alla sua abnegazione ed a un tecnico, tale Zdenek Zeman che lo trasforma da centrocampista a difensore.
In campionato segna 4 gol in 36 presenze e le sue prestazioni individuali gli valgono la prima convocazione in Nazionale: sarà il primo calciatore nella storia del Lecce a vestire la maglia azzurra.
Nella stagione 2005-2006 gioca un altro campionato da titolare con i salentini che però non ripetono l’exploit dell’annata precedente e retrocedono nella serie cadetta con tre giornate di anticipo rispetto alla fine del campionato.
Il giovanotto non è però passato inosservato e così nell’estate del 2006 si corona il suo sogno: viene ingaggiato dalla Roma con cui sottoscrive un contratto fino al giugno 2009.
Con i giallorossi vincerà la Coppa Italia nella stagione (2006-2007) e la Supercoppa Italiana nel 2007: il suo primo gol in Serie A con la maglia della Lupa lo firma contro l’Inter nella splendida vittoria per 3-1 a San Siro e sigla la prima rete in campo internazionale in Champions League sul campo dello Sporting Lisbona.
La sua rete più bella, quella che porteremo sempre nel nostro cuore, la realizza invece il 6 dicembre 2009, al minuto 77 e con la maglia numero 77 ed è la rete che decide il derby della capitale contro la Lazio: un gol fantastico realizzato grazie al cross al centro di Vucinic con il buon Marco che intercetta il pallone e mette in porta la rete della vittoria giallorossa.
Il 3 giugno 2010 prolunga per un’altra stagione il proprio contratto con la Romae durante l’ultimo anno della gestione Sensi, prolungherà nuovamente di un altro anno il suo contratto fino al 30 giugno 2012 per un compenso lordo di 1,8 milioni di euro più bonus per la stagione sportiva 2011-2012.
Collezionerà 198 presenze e 5 gol con la maglia giallorossa.
Nel corso dell’autunno 2017 inizia a seguire il corso speciale per allenatori UEFA, che abilita all’allenamento di tutte le formazioni giovanili, alle prime squadre fino alla Serie C e alla posizione di allenatore in seconda in Serie A e Serie B: il 15 dicembre consegue la licenza e nel settembre 2020 ottiene l’abilitazione per Allenatore Professionista di Prima Categoria – Uefa Pro.
Marco Cassetti rappresenta l’emblema di un calcio che purtroppo va scomparendo, di quel calcio pregno di valori etici la cui dissoluzione è ormai sotto gli occhi di tutti, egli rappresenta altresì l’esempio da seguire per tutti i giovani che vogliono intraprendere la carriera di calciatore che resta, se seguita con dedizione e professionalità, una carriera dura, fatta di sacrifici e rinunce, non solo di social e letterine.
Il nostro Marco ha saputo coniugare correttezza ed abnegazione, serietà e rigore, silenzio e disciplina ed è stato uno dei migliori interpreti nel suo ruolo per almeno 4-5 stagioni consecutive.
Il suo orgoglio e la sua tenacia ci ricordano i tempi in cui la Roma ha giocato un calcio spettacolare e redditizio grazie alle intuizioni di un tecnico che sicuramente ha lasciato un segno nella storia giallorossa ovvero Luciano Spalletti, tante volte discusso da una piazza che non sempre lo ha amato, ma il cui valore resta indiscutibile ed oggettivo.
Cassetti conquisterà però anche Claudio Ranieri che lo considererà titolare indiscutibile sulla fascia destra ed anche con il tecnico testaccino disputerà stagioni ad altissimo livello dimostrando tutta la sua innata bravura.
Grazie ancora Marco per tutto quello che ci hai regalato ed insegnato, non hai mai fatto mancare il tuo apporto alla squadra ed alla tifoseria ed in cambio non hai ottenuto onori né glorie purtuttavia abbiamo ritenuto opportuno omaggiarti a dispetto di un mondo che non pratica la riconoscenza quale sport nazionale.
La vera grandezza risiede nella normalità e nel sacrificio.
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