Ci voleva proprio un bel calcione sulla faccia di Zaniolo nella fase di recupero a far assegnare il rigore fatale per lo Spezia con il quale la Roma rientra con i tre punti che voleva conquistare.
Partita per nulla facile con la porta dei padroni di casa che pareva stregata. Non sono serviti ben 28 tiri dei quali 4 legni a mettere il segno 2 sulla schedina.
Sfortuna tanta ma anche troppa imprecisione ed approssimazione che sono apparsi letali per le speranze dei giallorossi privi di Mourinho in panchina e addirittura in vantaggio di un uomo rispetto all’avversario che subiva la giusta espulsione di Amian proprio al termine del primo tempo.
Basta controllare l’analisi della partita per non avere dubbi di quale delle due squadre doveva risultare vincitrice di un incontro giocato a tutto campo e dire che gli spezzini avrebbero potuto restare anche in nove dal momento che Agudelo – già ammonito – è stato meritevole di un secondo giallo per un chiaro fallo su Zalewski.
Insomma questa Roma non ci fa mai stare tranquilli anche in quelle che sono [o dovrebbero essere] partite facili facili.
Vero che la squadra non ha rubato nulla e che nessun favore gli è stato fatto, ma si è dovuto attendere la rasoiata del penalty di Abraham al 97’.
Lentamente, si sta cercando di uscire dal tunnel nel quale la Roma si era cacciata sperando che la partita della svolta possa celebrarsi sabato prossimo alle 18 allo stadio Olimpico contro la squadra di Bergamo governata dall’allenatore più antipatico e spocchioso di tutta la serie A.
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