Uno dei quesiti che subissano la mente di quasi tutti i tifosi giallorossi è quello di sapere chi, nella Roma, è in grado di segnare.
Contro una più che fragile Dinamo Kiev, se non si approfittava del rigore guadagnato da Baldanzi e siglato da Dovbyk, la partita si sarebbe chiusa con un scolorito pareggio a reti inviolati.
D’accordo che era vitale prendere i tre punti per alimentare una classifica di per sé deludente e che quindi si poteva tralasciare ogni commento a proposito della prestazione, ma quello che inquieta è il deficit di marcatori che la Roma dimostra partita dopo partita.
Il problema è che improvvisamente la squadra ha rimosso tecnicismi e precisione non solo sul piano del gioco ma anche dei tiri e ci si chiede quanto siano stati sopravvalutati Soulè, Baldanzi, Le Fée e via discorrendo…e poi, la squadra che era abile da segnare su calcio piazzato tutto ad un tratto non sa più come si fa?
Certi che il problema sia riconducibile a Juric o alla mancanza di un manager della comunicazione? Possibile che chi viene a giocare per la Roma si rincoglionisca rimuovendo quanto di buono sa fare?
Domenica, contro una Viola in palla, difficile sarà fare risultato ma per uscire dal buco nero nel quale la squadra e la tifoseria sono caduti, è necessario e fondamentale. Qualcuno dirà che allo stato attuale potrebbe andar bene anche un pareggio ma se continuiamo a chiedere il minimo sindacale, la Roma dovrà eliminare ogni sua ambizione e rendersi conto una volta per tutte che il suo organico è stravalutato in modo drammaticamente erroneo.
Daje!
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