No, non aspettiamo di veder conclusa la giornata di campionato per poterci librare sopra statistiche dettate dalla classifica parziale ma ci piace, a botta calda (grazie vecchio amico Enzo Scala), commentare questo Roma – Parma, che ha visto una grande Roma.
Davanti ai Friedkin, questa Roma rimaneggiata non poco, perché priva di Smalling, Zaniolo, Kumbulla e Dzeko, ha depositato altri tre punti tre nel forziere del campionato: non male per una squadra poco considerata dai critici che dichiaravano che non aveva gli interpreti giusti per competere per la zona Champion.
Se Dzeko si cura ben sigillato nella sua confortevole casa, a segnare ci pensano Borja Mayoral e quell’armeno che sta passando ai tifosi come cicatun cicatun cicatun Mkhitaryan. Ma c’è da segnalare una grande partita da parte di tutta la squadra a partire da Villar che non sarà Perosa ma che ha i piedi delicati come una rosa.
Sarà anche un caso ma quando in porta c’è Mirante, tutta la difesa assume una tranquillità fuori dal normale ed è chiaro che l’Antonio numero 1, mette in mostra tutta la sua personalità nell’assicurare quella indispensabile regia che, ahimé, il silente Pau Lopez ancora non è in grado di esibire.
Dicevamo tre punti e tre reti: gol che avrebbero potuto anche essere di più se i nostri giocatori non avessero – a risultato acquisito – pensato a risparmiare forze che saranno più che necessarie per il prossimo incontro.
Vero è che questo è un campionato folle e lo dimostra il Sassuolo vincente anche nell’infido stadio di Verona.
Ed è proprio per questa ragione che il binomio sperare/sognare risulta essere più che razionale di quanto non fosse oggettivamente lecito considerare.
Step-by-Step: passo dopo passo, la Roma prende consapevolezza dei suoi mezzi e se davvero tra meno di due mesi l’organico dovesse arricchirsi, seppur momentaneamente, di quel El Sharaawy che ha lasciato un buon ricordo a noi tifosi…perchè non credere possibile anche l’impossibile?
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