In pochi giorni sembra esserci piovuto il mondo addosso: le positività in sequenza di Boer, Dzeko, Santon, Fazio, Pellegrini e Kumbulla arrivate a poche ore di distanza tra di loro sono state una mazzata terribile. Tanti cari auguri a loro, sperando di avervi presto in campo.
Le buone notizie, nella disgrazia, sono che, per i prossimi giorni, non sono previste partite di campionato o di coppa e che a causa di tutti questi contagi nessun giocatore della Roma potrà raggiungere le nazionali. Quest’ultima, forse, è la notizia migliore. In più possiamo tirare un sospiro di sollievo per Spinazzola: nessuna lesione per lui, soltanto un risentimento muscolare e dovrebbe tornare abile e arruolato dopo la sosta.
Ma la nostra voglia di Roma è tanta e non sappiamo stare senza di lei, quindi per avere un quadro completo di questo inizio stagione, perché non guardarsi indietro e fare le somme di quanto visto fin’ora? Si ok, bella idea, ma da dove si comincia? Facile: si rivedono le partite, si rileggono gli articoli, si guardano le pagelle e si stila un resoconto. Le partite le ho viste, gli articoli li ho scritti e le pagelle me le faccio da me: ho tutto, possiamo iniziare.
Tra il 19 settembre e il 3 ottobre la Roma ha giocato solo tre partite:
Verona – Roma 0 a 0 (3a0 a tavolino per la vicenda Diawara)
Roma – Juventus 2 a 2
Udinese – Roma 0 a 1
In questo primo blocco abbiamo raccolto 4 punti su 9 a disposizione, subendo 2 gol reali e 3 virtuali e segnandone 3.
Mirante, Ibanez, Mancini, Veretout, Pellegrini, Spinazzola, Pedro, Mkitharyan sono lo zoccolo duro della squadra, quelli che le hanno giocate tutte dal primo minuto (Santon col Verona è entrato a partita in corso); due match per Cristante, Diawara, Dzeko e Kluivert (ceduto l’ultimo giorno di mercato); scampoli di partite per Villar, C. Perez e B. Peres. Buone le scelte di Fonseca e interessante l’arretramento di Pellegrini al fianco di Veretout nella partita con la Juventus: non particolarmente brillante la prima uscita, già migliore la seconda.
Dal 18 ottobre al 8 novembre la Roma ha giocato ben 7 partite, 4 di campionato e 3 di Europa League:
Roma – Benevento 5 a 2
Young Boys – Roma 1 a 2
Milan – Roma 3 a 3
Roma – CSKA Sofia 0 a 0
Roma – Fiorentina 2 a 0
Roma – Cluj 5 a 0
Genoa – Roma 1 a 3
In questo secondo blocco abbiamo raccolto 10 punti su 12 in campionato e 7 su 9 in Europa League, segnando 13 gol in Serie A, subendone 6 e mettendo a segno 7 reti in coppa prendendone 1 solo.
Ibanez, Mancini, Veretout, Pellegrini, Spinazzola, Pedro e Mkitharyan sono i giocatori che hanno timbrato il cartellino in tutte le partite di campionato; Mirante, Karsdorp e Dzeko hanno saltato un match a testa; buono il rientro di Smalling che si è ripreso il posto in difesa nelle ultime due uscite di Serie A; un turno a testa da titolari per Pau Lopez, Cristante, Kumbulla, Santon e Borja Mayoral.
Curiosa la statistica relativa a Bruno Peres, entrato a partita in corso in tutte e quattro le gare; sempre presente anche Cristante, entrato durante il match nelle restanti tre in cui era in panchina. Uno dei più subentrati è stato Villar, tre su quattro le sue apparizioni in corso d’opera, seguito a ruota da Carles Perez, due su quattro per lui, e Kumbulla, identico score dello spagnolo; solo una volta Borja Mayoral ha dato il cambio a Dzeko, contro il Benevento.
L’Europa League è la competizione designata per gli immancabili Pau Lopez, Fazio, Kumbulla, Cristante, Bruno Peres e Borja Mayoral; Villar, Carles Perez e Spinazzola seguono con due apparizioni, più una da subentrato per il numero trentasette; Juan Jesus, Karsdorp, Veretout, Pedro e Mkitharyan hanno preso parte da titolari ad una sola partita. Pellegrini è sempre entrato durante lo svolgimento delle gare, due volte è toccato al gigante buono Dzeko; Jordan, il treno armeno e il giovane Milanese sono entrati in campo una volta partendo dalla panchina.
Tutte queste statistiche ci dimostrano come il mister abbia preso in considerazione le riserve più di quanto si dica; che l’idea di base è avere otto giocatori fissi per il campionato e sei insostituibili per la coppa (i restanti vengono integrati a rotazione). Ci sono giocatori che, ovviamente, hanno un minutaggio più basso di altri, ma la rosa è stata comunque sfruttata tutta e in coppa, si è ricorso anche all’inserimento di un prospetto della primavera. Buono l’esordio di Kumbulla che poi, ha lasciato gradualmente posto al rientro di Smalling, sparito dai radar Diawara dopo la Juventus, sia per scelte tecniche che causa Covid. Se vogliamo cercare il pelo nell’uovo, l’unico a zero minuti è Calafiori (oltre agli infortunati Zaniolo e Pastore), il che ha costretto Fonseca ad adattare Bruno Peres sulla sinistra (con risultati in crescendo) in campionato e a ricorrere a Juan Jesus in Europa.
Considerazione finale: dall’analisi si evince che l’allenatore ha fatto delle scelte precise in fase di preparazione alla stagione, ha studiato la squadra e ha tratto, fin qui, il meglio da ogni elemento della rosa; inoltre, ha saputo intuire la giusta collocazione di Pellegrini nel suo scacchiere, riportandolo ai livelli in cui ci aspettavamo di vederlo. La strada è quella giusta, ora andrà percorsa fino alla fine tutti insieme.
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