Si è giocata ieri la gara di ritorno degli ottavi di Europa League tra i giallorossi di Fonseca e i padroni di casa dello Shakthar. Il risultato, ormai, lo conosciamo tutti, ma come è andata la partita? Andiamo subito ad analizzare i novanta minuti.
Roma in campo con Pau Lopez tra i pali, portiere di coppa e campionato fisso. Mirante ormai lo è di nome e di fatto, in quanto lo spagnolo si fa ammirare per un paio di ottimi interventi non facili con cui difende la porta e salva il risultato. Nulla può sul gol preso, in quanto è un ritardo di copertura di Mancini, ma nonostante questo gli ottimi segnali di ripresa hanno lasciato il posto alle ottime conferme. Bentornato.
Capitan Cristante guida la difesa come se l’avesse sempre fatto: mette il fisico, gioca d’anticipo, sposta palle e avversari e quando può verticalizza a velocizzare il gioco. Da ottimo incursore a Bergamo a eccellente centrale di difesa a Roma il passo non è stato breve, ma la trasformazione è compiuta. Il CT della Nazionale ha un difensore in più, grazie a Fonseca.
Ai suoi lati giostrano Ibanez e Kumbulla. Quando non sono impegnati ad abbattersi tra di loro a capocciate, sfoggiano una prestazione maiuscola annullando le timide trame offensive degli arancioni ucraini, blindando la difesa e non concedendo nulla per tutto il primo tempo. Nella ripresa, Roger lascia il campo a Gianluca dopo aver chiesto per tutto l’intervallo ai compagni chi fossero e cosa ci facesse lui lì. Smemorato, speriamo nulla di serio.
Al piccolo trotto sulla fascia sinistra, Spinazzola gioca col freno a mano tirato e pensa più a difendere che a offendere, come è giusto che sia quando hai tre gol di vantaggio e giochi fuori casa. Solido, roccioso, non disdegna comunque qualche sortita offensiva giusto per ricordare che se vuole può. In mediana, nel centro del campo, il pacifico Diawara smista una quantità di palloni considerevole, sbagliando poco se non addirittura nulla. Sicuro e tranquillo pressa e recupera palloni prima di lanciarli in zone più rassicuranti per le nostre coronarie. Salvavita.
L’altra metà del centrocampo è nei piedi di Gonzalo Villar e Rick Karsdorp. Bellissima coppia di giocatori che sfidano tutto e tutti lottando con la tecnica e il fisico contro chiunque tenti di passare dalle loro parti. Curiosità: per tutto il match, ogni volta che Rick prendeva il pallone, Gonzalo lo chiamava per farselo passare (ho la conferma indiretta dello spagnolo su Twitter, che vale come ammissione di colpa), come abbia fatto l’olandese a non sbroccare rimane uno dei misteri più belli di questa partita. BFF.
Trio giallorosso formato dai giallorossi spagnoli Mayoral, Pedro, Perez a guidare l’attacco romanista. Polveri bagnate e piccolo trotto non aiutano i tre a essere seriamente pericolosi nei primi 45 minuti, ma pronti via nella ripresa e Borja timbra il cartellino sfruttando un pastrocchio brutto della difesa ospite su un innocuo cross di Karsdorp. Dopo il pareggio ucraino è ancora l’attaccante in prestito dal Real a chiudere definitivamente la partita finalizzando un’azione iniziata da Pedro e rifinita magistralmente da un volenteroso Carles. Il popolo dei tifosi è ancora in attesa che qualche giornalista paghi la tanto chiacchierata cena promessa alla chiusura del calcio mercato e relativa al numero di realizzazioni di Mayoral.
Detto di Mancini per Ibanez, gli altri cambi di Fonseca hanno il sapore della vittoria: Bruno rileva un appena ammonito Rick, Pellegrini si scambia compiti e posizione con Diawara, El Shaarawy sostituisce Pedro e si rivede in campo Calafiori al posto di Spinazzola. Tra cambi conservativi e minuti d’esperienza per un giovane di belle speranze, la sensazione è che per una volta la Roma possa godersi una passerella senza preoccuparsi troppo di spingere sull’acceleratore.
Giallorossi al piccolissimo trotto, domano uno Shakthar che in verità non ci ha mai provato più di tanto e, quando poi l’ha fatto, s’è imbattuto in un Pau in serata di grazia e in un gol frutto più di un errore nostro che del merito loro. Adesso testa al Napoli, sperando di ritrovare le energie necessarie ad affrontare un impegno tosto contro un avversario più riposato: abbiamo un estremo bisogno di tornare a vincere. Forza Roma!
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