Roma che si ritrova dopo le ultime fatiche di coppa con annunciati addii e nuovi esami (come scrisse Eduardo, questi non finiscono mai) e che scende in campo in un assolato pomeriggio per una partita da onorare contro il retrocesso Crotone del buon Serse Cosmi.
Fonseca, in previsione dell’incontro contro la scudettata Inter, opta per un radicale cambio di organico e la Roma si ritrova con Fuzato, Kumbulla, Reynolds, Darboe e Borja Mayoral già di partenza, ai quali si aggiungeranno Juan Jesus, Bove, Pastore, Santon e Zalewski in varie sostituzioni.
Il primo tempo è apparso come quando un gruppo di liceali facendo sega a scuola raggiunge Villa Borghese con un SuperTele per divertirsi a fare due passaggi senza pretese.
Infatti, nel deserto dell’Olimpico i primi 45’ si chiudono con un anonimo zero a zero che lasciava interdetti tutti i tifosi che pregustavano, quanto meno, un minimo di soddisfazione.
Diciamo che il tè caldo preso negli spogliatoi ha rinfrancato la truppa giallorossa che alla fine dell’incontro, ha fissato con un 5-0 il risultato dedicato alle statistiche.
Alla prima segnatura di Borja Mayoral è seguita una doppietta di capitan Pellegrini prima della rete di un quasi ritrovato Mkhitaryan e il sigillo finale sempre di Borja che si propone prepotentemente all’attenzione del prossimo allenatore cercando di dimostrare la sua dinamicità abbinata a tutte le più buone attenzioni.
Va ahi noi constatato il fatto che sul terzino proveniente dal nuovo mondo (tal Reynolds rubato alla Juventus!) , ne deve mangiare ancora molta di polvere dei campetti di periferia e probabilmente sarebbe per lui un bene, girarlo in prestito per almeno una stagione a qualche squadra cadetta dove andarsi a fare le ossa e a conoscere le differenze che intercorrono tra il calcio USA e quello Europeo.
Purtroppo anche vedere Pastore fa molto male se solo si ripensa al grande campione che fu e a quanto costò il suo cartellino e quanto costa la sua fallimentare gestione nelle casse societarie. E se per Juan Jesus e altri giocatori a fine contratto, Tiago Pinto è consapevole che il loro non rinnovo significherà risparmio sui costi di gestione, questo non vale per il Flaco che ha ancora un paio d’anni di trascorrere a Trigoria, sorprese permettendo.
Roma che sorpassa il vincente Sassuolo che oggi pomeriggio aveva raggiunto il settimo posto che significa Europa della Conference League del prossimo anno che, vuoi o non vuoi, resta sempre utile per il percorso di crescita internazionale della prossima squadra che sarà la prima in assoluto voluta al 100% dai Friedkin e dal SuperOne Mourinho.
Missione compiuta e tutti soddisfatti? Non proprio. La Roma ha fatto semplicemente il suo dovere e Fonseca ha fatto bene nell’inserire le cosiddette seconde linee per verificare la sostanza di certi giocatori poco conosciuti alla grande platea dei tifosi (Darboe, tanto per fare un nome). Si attendono riconferme nel prossimo incontro che vedrà i giallorossi affrontare l’Inter di Antonio Conte, fresca di tricolore.
Comments are closed.