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L’acidino della settimana

Inauguro volentieri questa rubrica settimanale attraverso cui cerco di incanalare in modo ironico e garbato il malcontento che tanti tifosi presenti sui social ed in particolare su Twitter esprimono verso questo o quel giornalista ovvero quel commentatore presenti nell’oceanico mondo delle radio romane e sui network nazionali.

Come ben sapete la scopo di Noi e la Roma, di cui mi onoro di far parte, è quello di informare pacatamente attraverso un servizio che non esito a definire quasi missionario teso a rappresentare le voci più svariate onde consentire al paziente lettore di formarsi la propria opinione.

Il nostro motto è conoscere per deliberare.

Purtuttavia ci rendiamo conto che la materia trattata è in ogni caso da annoverarsi nella categoria di quella che un tempo si sarebbe definita “passatempo e svaghi” e ci rendiamo perfettamente conto che non c’è persona più ridicola al mondo di quella che si prende sempre tremendamente sul serio.

Il compito di fare il Pierino di turno lo assumo quindi molto volentieri nella speranza di strappare un sorriso e perché no una riflessione sui personaggi che mi accingo a recensire settimanalmente.

Anche il grande Enzo Tortora, attraverso il suo stile graffiante, si cimentò, con successo, nella complessa materia della satira scrivendo nel 1967 il volumetto “Le forche caudine”, edito da Bietti, attraverso cui nelle scorrevolissime 205 pagine tratteggiava in stile umoristico i pregi e soprattutto i difetti dei personaggi famosi dell’epoca quali Mina, Claudio Villa, Rita Pavone, Celentano e Peppino Di Capri solo per citarne alcuni.

Qualcuno penserà che mi sono montato la testa: state tranquilli, le vette sono inarrivabili ma a qualcuno pure bisogna ispirarsi e il mio maestro resta il compianto Enzo nazionale.

Ogni settimana pertanto avrò il piacere, spero ricambiato da coloro che vorranno dedicare parte del loro tempo alla lettura delle quattro modeste righe, di formare un ipotetico podio olimpico attribuendo le classiche tre medaglie d’oro, d’argento e di bronzo a chi si sarà reso protagonista delle vicende più chiacchierate sui social relative alla nostra amata Roma.

MEDAGLIA DI BRONZO A GIANLUCA DI MARZIO

Il Gianluca nazionale, protagonista delle serata estive è il Re incontrastato del calcio mercato, il guru incontrastato della materia. Ogni suo tweet può scatenare malumori, mal di pancia o irrefrenabili gioie.

Lo scorso anno dispensava le sue chicche seduto su di una barchetta a remi in uno scenografia stile Positano. Voci di corridoio sussurrano che per prossime le puntate siano stati contattati anche i Ricchi e Poveri e il buon Pupo che però stanno trattando sul loro compenso: anche in questo caso dipende dalla commissione da corrispondere ai procuratori.

Il buon Gianluca, proprio in questa settimana, si è reso protagonista di una vicenda alquanto esilarante in merito al prossimo trasferimento di Patrick Schick dalla Roma al Bayer Leverkusen: attraverso un tweet annuncia il passaggio del ceco alla squadra tedesca per controvalore di Euro 27 milioni oltre bonus per un totale di quasi 29 milioni e precisa che 20 milioni dovranno essere però versati dalla Roma alla Sampdoria. Apriti cielo: vengono recapitati al nostro eroe sberleffi, insulti nonché tutto l’armamentario dei peggiori epiteti per i motivi che ben conoscete

Il Re del calcio mercato però non si arrende, ritorna imperterrito sulla questione chiarendo di aver contattato entrambe le società ovvero Roma e Sampdoria e di aver ricevuto conferme in merito ai 20 milioni che la Roma dovrà versare alla Samp: giù altri insulti e sberleffi.

Il buon Antonio Di Pietro, quello dei tempi migliori, avrebbe reagito con un fragoroso MA CHE CI AZZECCA?

Mi vedo però costretto difendere il Re che in questa circostanza è apparso nudo al suo popolo.

Caro Gianluca la prego di tirar dritto e di seguire la massima di Dante ovvero non ti curar di lor ma guarda e passa. Del resto come diceva Peppe il boxer nel film “ I SOLITI IGNOTI”, personaggio interpretato mirabilmente da Vittorio Gassman, ciascuno deve essere utilizzato secondo le sue attitudini per poter fare il lavoro scie- scientifico: in questo brutto mondaccio ci sono due categorie di persone: chi è nato per buttare il sangue sui libri e guadagnare poco e chi invece ha visto la luce brandendo la pala, il piccone e lo sturalavandino per farsi desiderare e mettersi in tasca qualche soldino in più.

Viva il Re, lunga vita al Re.

MEDAGLIA D’ARGENTO A FRANCESCA FERRAZZA

La First Lady dell’etero romano che ogni giorno, dal suo salottino radiofonico, ci delizia con  gemme di sapienza frutto di una vita vissuta. Non è mai banale né scontata: è un fiume in piena che ti travolge con la sua passione senza tempo. I suoi cantori raccontano che già nella culla dedicasse i primi vagiti e i teneri pianterelli a Francesco Totti e Daniele De Rossi.

Questa settimana si è immortalata con un pensiero degno dei migliori aforismi di Marcello Marchesi ed Ennio Flaiano: ” La Roma, allo stato attuale, si è indebolita”.

Sono sobbalzato e mi sono chiesto: ma cosa è successo alla Roma in questi primi giorni di calcio mercato? Chi abbiamo venduto? Vuoi vedere che la Barbara Alberti de noantri la sa più lunga di quello che in realtà noi poveri esseri umani possiamo pensare? Mi sono quindi documentato e ho scoperto che la Roma sta cercando (per la verità molto faticosamente) di cedere i tanti giocatori che gravano sul monte ingaggi e che non rientrano nei programmi tecnici della società.

Fino ad oggi, ufficialmente, è stato ceduto, peraltro in prestito, il solo Cetin al Verona ed abbiamo acquistato Pedro dal Chelsea.

Volevo quindi chiedere alla nostra cara Ferrazza i motivi della affermazione di cui sopra ma, come diceva il grande Celentano, è inutile bussare qui non vi aprirà nessuno.

Del resto, è risaputo che il genio autentico si cela spesso dietro un disegno apparentemente incomprensibile che solo a distanza di anni viene disvelato.

Ragazzi, non c’è trippa per gatti: la nostra è molto più avanti rispetto alla massa degli ignoranti cui disgraziatamente appartengo.

Le vogliamo bene Dottoressa Ferrazza.

MEDAGLIA D’ORO A SKY

Sky ama in maniera spassionata la Roma: il suo affetto per i colori giallorossi è smaccatamente imbarazzante perché smodato e senza limiti.

La stessa Curva Sud vive un periodo di crisi esistenziale perché ha capito di diversi arrendere di fronte a cotanto amore e per la verità mi sono calato anche nei panni dei tifosi delle altre squadre che probabilmente masticheranno amaro chiedendosi i motivi della tanto strombazzata disparità di trattamento.

L’ultima manifestazione di affetto della rete satellitare verso la nostra amata si è materializzata qualche giorno fa in occasione del sorteggio dei calendari: in una ipotetica griglia di partenza ha piazzato la nostra amata in settima fila, alle spalle di Milan e Napoli che fino ad oggi sede di mercato non hanno fatto granchè ed anzi si sono classificate dietro i giallorossi nel campionato appena concluso.

Qualcuno si chiederà anche i motivi per cui tutte le partite della Roma trasmesse da Sky siano commentate dal buon Luca Marchegiani, ex portiere della Lazio, il quale, ad ogni gol dei giallorossi, prova lo stesso dolore del Cardinale a cui è stato appena amputato il dito mignolo dalla Contessa Serbelloni Mazzanti Vien Dal Mare.

Negli anni sessanta i Rokes cantavano il famoso pezzo “MA CHE COLPA ABBIAMO NOI”.

Ecco, me lo chiedo anche io e da un pezzo.

Chiosa finale: nessuno se ne abbia a male perchè si scherza e si ride al pari dei bambini che giocano nell’ora di ricreazione.

La mia ora d’aria si è appena conclusa e torno nella cuccia sperando di trovare i croccantini viceversa andrò a letto senza cena.

Ad maiora.

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