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Dopo Roma-Juventus, eccoci al secondo appuntamento della rubrica inaugurata la scorsa settimana.
State tranquilli che non vi tedierò sull’analisi tattica della partita disputata ieri sera perché vi ho promesso sincerità e non intendo venir meno alla parola data.
Cerchiamo piuttosto di ricostruire il cosiddetto clima che ha preceduto il match contro la vecchia signora di modo da poter ragionare serenamente.
Si era parlato di un Edin Dzeko ormai sicuro partente alla Juventus che non aveva disputato la partita contro il Verona per “motivi precauzionali” ma il trasferimento salta e ci siamo quindi ritrovati, ancora una volta (la terza), il nostro capitano tra i mugugni e un rapporto da ricostruire con mister Fonseca (fonti giornalistiche del mainistream).
Nella giornata di martedì il Giudice sportivo ci appioppa uno straordinario 0-3 a tavolino per il noto pasticciaccio Diawara.
Nello stesso giorno, il Ceo Guida Fienga ed il medico sociale Dr. Causarano sono sottoposti alla sanzione della inibizione per non aver rispettato le distanze Covid nella partita Napoli Roma disputatasi il 5 Luglio scorso.
Infine, dulcis in fundo il nostro tecnico, nella consueta conferenza stampa pre partita tenutasi sabato scorso, inusitatamente annuncia la formazione che scenderà in campo contro la Juventus il giorno successivo scatenando polemiche ed un bel po’ di dubbi sulla solidità della sua panchina.
Insomma una bella settimana in cui non ci siamo fatti proprio mancare niente e tutto è andato inevitabilmente ed inesorabilmente storto.
Questa dunque la fantastica cornice in cui si è svolta la partita delle partite tenutasi ieri sera all’Olimpico.
Personalmente ero assolutamente pessimista sulla scorta del famoso detto che al peggio non c’è mai fine.
Le squadre sono però scese in campo e, sin dai primi minuti, si è capito che la Roma era viva e vegeta.
Fonseca non era assolutamente il capitano di un vascello alla deriva.
Il magico mondo di Pirlolandia si è poi alla fine ridotto ad un solo tiro nello specchio della porta.
Alla luce di quanto sopra e tenendo fede alla mia promessa di sincerità confesso, quindi, di non averci capito proprio un bel niente.
Francamente, però, poco mi interessano le sterili discussioni sul punto guadagnato o sui due punti perduti.
Nel calcio, come nella vita, vince chi sbaglia meno.
Se si sbagliano tre palle gol semplici semplici, non si può recriminare granchè atteso che si sta pur sempre giocando contro una squadra che annovera tra le sue file uno dei migliori calciatori al mondo ed è reduce da otto titoli consecutivi.
La partita di iera sera ci ha detto che la Roma è stata più forte dei miei dubbi e delle mie perplessità.
La Roma è stata più forte dei vaticini di tanti soloni che quotidianamente pontificano dal proprio prezzolato pulpito senza sapere proprio un bel niente.
La squadra è stata più forte dell’errore commesso da uno sbadato e svogliato impiegato nella composizione delle liste, è riuscita insomma a vincere le invidie e le cattiverie di chi le vuole male perchè è stata una SQUADRA.
Il match di iera sera ci ha pure detto che Paulo Fonseca è un ottimo tecnico.
Capace di lavorare in silenzio e nelle difficoltà, di saper motivare il suo gruppo quando il tempo volge al brutto e fuori nevica.
Capace, altresì, di saper cambiare le sue idee ed il suo credo se le necessità e le contingenze del momento lo impongono.
Ci tuffiamo nell’ultima settimana di mercato nella speranza che la società sappia trovare i giocatori giusti per rinforzare la rosa e mettere quindi l’allenatore nelle condizioni di poter lavorare serenamente.
Non sto qui a dirvi quali e quanti giocatori servono perché le evidenze del campo hanno abbondantemente fornito tutte le indicazioni necessarie.
Ammetto quindi sinceramente di aver toppato, di non aver creduto abbastanza nella squadra e nel tecnico.
Ho imparato quindi ad esser più cauto ed a fidarmi solo del campo.
Il campo è l’unico riferimento che deve guidare, a mio modesto avviso, le analisi di coloro che vogliono avventurarsi nel variegato e complesso mondo calcistico.
Questo, se si vuole approcciare la materia con un minimo di serietà e credibilità.
La Roma è un cantiere in costruzione, una macchina in fase di rodaggio ed in continua evoluzione, necessita di un managment esperto e di persone amorevoli che credono nella propria missione quotidiana.
Ad oggi, mi si consenta il paragone, si presenta come la casa di quel famoso avvocato americano protagonista del telefilm andato in onda negli anni 70, tale Petrocelli, che viveva in una roulotte e costruiva appunto la sua futura dimora mattone dopo mattone.
Tra i tanti mattoni che occorreranno per costruire la nuova Roma servirà anche il piccolo ma utile mattoncino del nostro amore e della nostra fede.
Alla prossima.
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