C’è una strana atmosfera attorno alla Roma, ultimamente più del solito. Di motivi, naturalmente, ce ne sono a iosa: il mercato, la squadra, gli infortunati, il gioco, la classifica. L’errore con Diawara è costato un punto e tre gol: non male come esordio. E poi c’è lui, l’incarnazione calcistica di un tormentone estivo: Edin Džeko.
A metà tra scetticismo e rassegnazione, o forse tra spavalderia e disincanto, ecco arrivare ieri Paulo Fonseca in conferenza stampa pre Juve-Roma. Nella nuova, scintillante, tenuta arancionera, si siede in sala stampa con aria tirata, seriosa, imperturbabile. La prima domanda a cui deve rispondere non può che riguardare il Cigno di Sarajevo: un giocatore praticamente venduto ma che è rimasto per una trattativa saltata all’ultimo. La destinazione sfumata, poi, sarebbe stata proprio la Juve, l’avversaria di stasera.
Non potevano passare inosservati questi incroci, né poteva restare inespresso il dubbio: ma Džeko è contento di stare qui? Fonseca risponde calmo, col suo solito garbo, ma ha lo sguardo severo, duro. La risposta è telegrafica: “Džeko è molto motivato e giocherà”. Non ne vuole sapere, Fonseca, che nel Roma-Juve di stasera il 9 giallorosso poteva essere bianconero.
Dopo un minuto e mezzo di conferenza stampa arriva già il colpo di scena. A una domanda sul nuovo arrivato Kumbulla, il tecnico svela la formazione di stasera. A dispetto del suo apparire calmo, il tono tradisce tensione. Così, a più di 30 ore da Roma-Juve, Fonseca cala il carico.
Rimbalzano sui social commenti di tifosi impazziti che si chiedono perché abbia dato un vantaggio così importante ad Andrea Pirlo. Altri, invece, la trovano una manifestazione di sicurezza e di controllo. Altri ancora, poi, vi leggono il gesto di tirare i remi in barca.
Da quel momento l’aria nella sala stampa si fa densa, gravida degli interrogativi di tutti i non presenti che il Covid19 non ha ammesso in platea. Fonseca scarta ancora due domande su Džeko, poi è il momento del mercato. Anche qui si trova a dover rispondere, fuori dai denti, a due domande: le attese sugli ultimi giorni di trattative, prima, e Smalling, poi. La replica è una stilettata data di fioretto: “Sono totalmente concentrato sulla partita, non voglio parlare di mercato”.
Dopo rapidi accenni agli indisponibili Peres e Kardsdorp, cala il sipario della conferenza stampa di Fonseca con un commento sulla Juve di Pirlo: “È una squadra dinamica che pressa bene soprattutto nei corridoi laterali”.
Si chiude così la conferenza stampa di Fonseca alla vigilia di Roma-Juve: una conferenza faticosa, tesa, stanca. Forse è lo specchio di un uomo ormai all’arrembaggio o forse, semplicemente, è lo specchio di una partita complicatissima che arriva nel peggiore momento immaginabile. Le ombre dietro lo sguardo di Fonseca si affiancano, nell’immaginario di molti, a quelle di Rudi Garcia nella sua ultima conferenza stampa da allenatore della Roma.
Stasera, però, nel campo dell’Olimpico che finalmente torna a ospitare sparuti spettatori sugli spalti, non c’è posto per le ombre.
🎙️ La conferenza stampa di @PFonsecaCoach in vista di #RomaJuve https://t.co/rPaq4Vwi7y
— AS Roma (@OfficialASRoma) September 26, 2020
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