Avevano promesso una battaglia tra gladiatori pronosticando che della loro rimonta se ne sarebbe parlato per dieci anni: proclami che non hanno intimorito più di tanto la Roma di Mourinho che ha concluso la partita con la porta inviolata e, in virtù della vittoria dell’Olimpico, ha eliminato la Real Sociedad proseguendo il percorso in Europa.
Si dirà che i giallorossi hanno rinunciato a giocare lasciando il dominio ed il possesso palla alla squadra basca, ed in effetti così è stato perché così doveva essere.
Si sapeva che i biancoblu spagnoli avrebbero caricato come un toro infuriato ma hanno violentemente cozzato contro i frangiflutti romanisti che, chiudendosi a testuggine, non hanno concesso granché agli avversari.
Baschi che hanno subito messa sul cattivo la gara e a farne le spese è stato Leonardo Spinazzola che è stato falciato dopo un dribbling con il quale aveva fatto fuori due avversari ma non il terzo che gli ha provocato una ferita sul ginocchio. Anche l’olandese Karsdorp non è stato graziato dalle attenzioni degli attaccanti spagnoli tanto che è dovuto uscire sanguinante dal naso e dalla bocca dopo aver ricevuto una gentilezza non affatto gradita.
Nonostante un clima tutt’altro che tranquillo, la Roma ha disputato un incontro seguendo perfettamente i dettami del vate di Setubal la cui massima preferita è ”prima non prendere gol”.
E sì che i giallorossi erano addirittura andati proprio vicino al vantaggio con una splendida conclusione di Dybala deviata e uscita veramente sfiorando il palo della porta avversaria. Anche Smalling ha avuto il suo momento di gloria portando in vantaggio la Roma ma solo dopo aver colpito con il gomito il pallone terminato poi in rete.
Si può dire senza essere smentiti, che tutti i giallorossi scesi in campo hanno veramente dato l’anima per eseguire una perfetta partita che ha contrastato la famosa ”tempesta perfetta” proclamata dalla Real Sociedad.
Nella giornata successiva al passaggio del turno, il sorteggio effettuato a Budapest è stato ben accettato da tutti i giallorossi dal momento che si sono schivati avversari davvero molto pericolosi e che la sorte ci ha destinato una nostra vecchia conoscenza: il Feyenoord, che bei ricordi ci fa tornare alla mente.
Feyenoord profondamente cambiato rispetto a quello incontrato a Tirana dieci mesi orsono e che ha venduto i suoi giocatori più rappresentativi rimpiazzati da altri profili interessanti. L’andata sarà giocata fuori casa mentre il ritorno tra le amiche mura di un Olimpico che non faticherà ad essere immediatamente sold out.
Ma prima di pensare al quarto di finale, domenica pomeriggio un infuocato derby attende i giallorossi che si troveranno ad affrontare una Lazio malamente uscita da quella Conference che Tare aveva affermato lo scorso anno, essere la coppa dei perdenti. C’è da dire che, almeno per questa edizione, aveva perfettamente ragione.
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