Dev’essere brutto per un qualsiasi uomo sapersi cornuto ed essere sputtanato davanti ad un intero stadio. Potrebbe sembrare cosa rara quello di avere una moglie infedele ma palesarlo in questa maniera è certamente poco auspicabile.
L’arbitro, per sua conformazione molecolare, è un predestinato a rivestire questo ruolo ma, tant’è, non è detto che tutti lo siano. Quello che ha arbitrato Roma-Genoa è, purtroppo per lui, un uomo che fa parte della categoria dei cornuti elevati all’ennesima potenza e ce ne siamo resi conto.
In passato, vago con i miei remoti ricordi, c’è stato un Michelotti da Parma [alzi la mano chi c’era quel giorno all’Olimpico a vedere Roma-Inter] che, addirittura, fece esplodere incidenti originati dalle proteste di migliaia di tifosi incazzati neri, ma più neri di un kikuyo keniota.
L’elenco delle giacchette nere potrebbe continuare all’infinito ma mi limito solo per lasciare spazio al commento della partita.
Una partita che la Roma ha penato non poco a giocare contro una squadra arcigna e tosta che non ha regalato nulla.
Ad un anonimo ed inconsistente primo tempo è seguito una ripresa sulla stessa lunghezza d’onda, almeno fin quando Mourinho non ha operato dei cambi che hanno provocato quella scossa che non era esistita fino a quel momento.
Aiutati anche dal fatto che il Genoa era rimasto in dieci per un sacrosanto cartellino rosso, i giallorossi hanno finalmente spinto come avrebbero dovuto fare fin dal primo minuto, creando occasioni che non sono state giustamente sfruttate.
Mentre tutti i tifosi stavano già ammainando i vessilli, Nicolò Zaniolo – del quale si è tanto parlato in settimana per le dichiarazioni di Pinto – riusciva a fare ciò che sa fare meglio, ossia liberarsi di due difensori all’interno dell’area dei grifoni e segnare un gran gol di potenza al 90 minuto.
Poi, il crak. Dal VAR l’arbitro veniva richiamato per invalidare l’azione in quanto viziata da un presunto fallo di Abraham su di un avversario [un pestone non voluto durante la conquista del pallone poi passato a Zaniolo]. Il sig. Abisso, confortato dal fatto che l’AIA ha dato ben precise disposizioni NON SCRITTE a proposito del comportamento da utilizzare contro la Roma, ha annullato la REGOLARE rete, rimettendo la partita sull’iniziale zero a zero e, addirittura, sventolando un cartellino rosso in faccia al nostro attaccante reo di averlo giustamente mandato a fare in culo e, se non fermato, iniziare un giustissimo linciaggio fisico nei confronti di quel pupazzo dalle fattezze di un grande attore come Carlo Delle Piane.
Noi speriamo che la sua consorte possa continuare a sfruttare i piaceri originati da amplessi carnali ogni volta che le sia possibile soprattutto con occasionali partner, in modo da allungare la fulgida carriera del consorte.
Ora, analizzando l’incontro, possiamo dire che questa Roma – indipendentemente da ciò che è accaduto alla fine – non è meritevole di entrare in Champion League in quanto se non sai vincere in casa contro un Genoa che certamente uno squadrone non è, è bene dedicarsi ad altri obiettivi.
Ci attende l’Inter in Coppa Italia la prossima settimana e questa squadra non ha alcuna speranza se mantiene questo livello di gioco. Quindi, prepariamoci al peggio. Anche se al peggio non c’è mai fine.
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