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RIMONTA CONTINUA

Lecce-Roma (partita che ricorda dolori infiniti a tutti coloro che erano presenti, secoli fa, all’Olimpico) si è chiusa con una vittoria – la settima consecutiva- fortemente voluta ma non affatto scontata come si credeva.

I Ranieri Boys (ci perdonerà Marione se utilizziamo questo termine) non hanno avuto facile vita in quello stadio salentino in via del Mare ma sono riusciti nell’impresa di inanellare un risultato che ha assicurato altri tre fondamentali punti ai giallorossi capitolini.

Eppure la prestazione si era presentata subito in salita per via delle reti fallite prima da Angelino (ne condizionerà l’intera partita) e poi da Manu Konè, nonché dall’intermittenza di capitan Pellegrini che nonostante i tanti crediti rilasciati da Ranieri durante questa stagione, pare essere un altro giocatore rispetto a quello che si era visto tempo fa.

Inutile dire che già si indicava in Dovbyk la fregatura presa nello scorso mercato: assente e troppo molle nelle intenzioni appariva regredito rispetto al capocannoniere della Liga pagato a peso d’oro ma non considerando che difficilmente ‘la prima stagione’ in un altro campionato e i problemi di ambientamento necessitano del tempo necessario per essere capiti e somatizzati.

E proprio mentre i tifosi presenti allo stadio e quelli di fronte al televisore o alla radio pensavano ad un logico cambio con Shomurodov, Ranieri sorprendeva tutti inserendo si l’attaccante uzbeko ma lasciando sul terreno di gioco anche il gigante ucraino che ben ripagava l’incrollabile fiducia del suo allenatore, segnando l’undicesima rete in campionato e portando in vantaggio la Roma facendole conquistare tre punti d’oro.

Certo, ci sono stati giocatori non all’altezza delle aspettative (inutile fare l’elenco dei nomi) ma, ciò che conta é sempre il risultato finale che permette ai giallorossi di continuare la striscia positiva dei risultati e non interrompere una rimonta che, sin dalla prossima partita inizierà ad essere cruciale.

Infatti vedremo la Roma affrontare, in ordine cronologico, Juventus, Lazio, Verona, Inter, Fiorentina, Atalanta, Milan e Torino in un finale di campionato caratterizzato da scontri diretti che faranno maturare il diritto di giocare in Europa.

Ranieri si lamenta di quanto triboli in attesa del fischio finale perché la sua squadra non pare essere in grado di chiudere le partite con un risultato che determini la superiorità della Roma che rischia più del necessario per incamerare la vittoria.

Su questo concetto siamo d’accordo ma purché vinca, i tifosi sono contenti di tribolare in questo modo.

Ora il gioco si fa duro mentre i pennivendoli continuano a divertirsi nel toto allenatore.

Il personale sogno di chi scrive è quello di rivedere, se e chissà quando, un uomo che dopo una finale europea rubata, ha avuto il coraggio di non lasciare i suoi giocatori e battendosi il pugno sul petto indicava l’intenzione di restare per vincere ancora. Difficile capire a chi mi riferisco?

Daje!

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