Non si può obiettare che non si abbia provato a passare questo quarto a partita secca contro il Milan, ma la Roma di fronte ai padroni di casa, è risultata essere poca cosa rispetto ai rossoneri.
Il 3-1 con il quale si è concluso l’incontro è per certi versi un risultato troppo severo ma i giallorossi pagano un atteggiamento sbagliato e, probabilmente, anche una formazione iniziale che non pareva convinta dei propri mezzi.
Non cadiamo nel becero luogo comune di formulare quanto sarebbe potuto essere e non è stato dal momento che Ranieri ha esperienza che il tifoso non può avere. Certo che alcune considerazioni possono essere fatte e, conseguentemente, ognuno di noi potrà essere libero di pensarla come meglio crede. Fatto sta che da anni la Coppa Italia pare essere uno scenario impraticabile per l’unica squadra della Capitale e, nello specifico odierno, ciò si traduce con il fallimento di un potenziale obiettivo che si sarebbe potuto anche conquistare.
Le pagelle circa la prestazione esibita dalla Roma a San Siro rasentano l’oggettiva constatazione e se in difesa anche il monumento Hummels si sgretola, tutto ciò diventa più facile per gli avversari che approfittano anche di un momento ‘no’ di Svilar e dell’inconsistenza di un Celik che si pensava di non trovarselo più come titolare.
Secondo chi scrive, la presenza di tanti giocatori mediocri in campo dalla parte giallorossa, ha acuito la differenza con un quasi ritrovato Milan che ha aumentato la sua coefficienza di potere con una campagna acquisti, davvero da riparazione.
A questo punto e di fronte ad una Roma imprecisa seppur generosa, l’impresa di passare il turno europeo contro il temibile Porto, pare quasi una chimera ma il tifoso deve sempre crederci.
Ora, seguendo i dettami del mister, testa e gambe al Penzo contro un Venezia velenoso che si appresta ad una battaglia all’ultimo sangue dove i nostri devono materializzare una vittoria non affatto scontata ma fondamentale per non perdere le speranze di entrare il prossimo anno in Europa.
Daje!
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