Press "Enter" to skip to content

Per i non deboli di cuore

C’era molto più in palio dei tre punti quest’oggi all’Olimpico. Roma Spezia doveva rappresentare una sorta di rivincita contro la squadra che ci ha eliminato dalla Coppa Italia ma non solo. In ballo l’affaire Fonseca che, nonostante le rassicurazioni di questo mondo, in caso di sconfitto avrebbe molto probabilmente svuotato l’armadietto di Trigoria.
Sarri? Mazzarri? Montella? Allegri? Jardim? Le radio locali romane si sono divertite a gossippare circa il sostituto dello Zorro portoghese al quale, comunque vada il campionato e l’Europa League, pare destinato a non veder prolungare il suo rapporto di lavoro con i Friedkin che se lo sono trovati sul groppone.


Tornando alla partita con Dzeko in tribuna che se la rideva rilassato rimandando ad un prossimo futuro il suo destino, la Roma si presentava con una formazione di emergenza priva anche dello squalificato Mancini in difesa e dei malconci Pedro e Mkhitaryan affidandosi.
Dopo quasi una ventina di minuti passati a giocherellare con uno Spezia sempre preciso nel palleggio e nel pressing alto, i giallorossi passavano in vantaggio con un gol di Borja Mayoral ben predisposto. Tutto facile per la Roma? Ma neppure per sogno dal momento che neppure dopo sette minuti lo Spezia raggiunge il pareggio con l’unico tiro in porta effettuato in tutto il primo tempo e, al solito, la responsabilità è di uno sfortunato svarione difensivo.
Tutto da rifare e ci ripensa Borja Mayoral che all’inizio della ripresa, realizza la sua personalissima doppietta portando nuovamente in vantaggio i giallorossi.
Tre minuti più tardi la Roma porta a tre le reti, con un gol di Riky Karsdorp che apparentemente mette al sicuro il risultato.


Altre sono le occasioni che la Roma non sfrutterà nel corso della ripresa, al contrario dello Spezia che riduce il distacco con Farias.
Partita più che aperta che vede continui rovesciamenti di fronte dove se lo Spezia potrebbe pareggiare, i giallorossi potrebbero allungare il loro vantaggio. Proprio quando arriva il 90’ arriva anche la beffa ancora marcata l’ex al veleno Verde che approfitta di un gravissimo errore di Smalling che lo lascia solo davanti ad uno spaventato Pau Lopez che non può che raccogliere la sfera da dentro la rete per la terza volta.
Partita stregata sicuramente ma capitan Pellegrini non ci sta a perdere ed è da una invenzione di Bruno Peres, entrato nella ripresa, che riceve la palla in piena area di rigore spezzina calciando prepotentemente sotto la traversa per il definitivo 4-3.
Roma che vince con fatica e che denuncia ancora una volta, gravi amnesie in difesa. Arriverà Reynolds e pure El Sharaawy che dopo un anno e mezzo in Cina, rientra a Roma dove ha lasciato un buon ricordo.


Ryan Friedkin e Pinto, ne hanno di strada da fare ad iniziare a risolvere la questione Fonseca-Dzeko che certo bene non fa. Un’altra cosa urgente da fare è quella di eliminare le gole profonde che tra gli spogliatoi e Trigoria non fanno altro che imbruttire l’immagine della Roma che dovrebbe lavare i suoi panni sporchi solamente in famiglia.

Comments are closed.