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PARI E PATTA

Si ritorna dalla perfida Albione con un pareggio che testimonia che il Leicester – come tutte le squadre del Regno Unito – non è assolutamente trascurabile, tutt’altro.
Eppure una Roma, al cui seguito c’erano circa duemila tifosi, era passata in vantaggio al 15’ con un gol di capitan Pellegrini che raccoglieva un intelligente assist di uno strepitoso Zalewski infilando il portiere avversario.
Roma concreta che aveva fino ad allora resistito agli assalti degli inglesi che, dopo essere passati in svantaggio, hanno accusato il colpo.
Purtroppo i giallorossi non hanno concretizzato un auspicabile e possibile raddoppio, rimandando al secondo tempo la probabile impresa.
Ovviamente il Leicester ha guidato la ripresa andando all’assalto di un fortino trigoriano dove Smalling ha giganteggiato in maniera esponenziale vincendo tutti i duelli.
L’attacco di Mourinho è apparso spuntato questa sera con uno Zaniolo in totale penombra così come l’atteso Abraham che, tuttavia, ha fatto qualche azione degna di nota.
Come avviene spesso nei casi di una squadra che si difende e di una che attacca, quest’ultima è riuscita a raggiungere il pareggio e questo copione si è manifestato al 67’ rimettendo la partita in perfetta parità.
Si può dire che la Roma ha anche rischiato di perdere l’incontro ma un attento Rui Patricio e una difesa che non si è arresa fino al 95’ hanno evitato questa possibilità, rinviando a giovedì prossimo la definizione di quale sarà la squadra che disputerà la finale di questa coppa che lo Special One ha apertamente dichiarato che è la ‘’nostra’’ coppa.
Facendo un ragionamento razionale, il Leicester può essere sicuramente battuto al ritorno di fronte ad un Olimpico riempito all’inverosimile da oltre sessantamila tifosi che spingeranno la squadra con il loro entusiasmo ma, per riuscire ad avere la possibilità di proseguire il torneo c’è bisogno di una Roma maggiormente concentrata e ben determinata a raggiungere l’obiettivo.
In tutta onestà possiamo dire che anche stasera chi ha gufato ha fatto due fatiche e potrebbe anche scendere dal trespolo. Non solo chi tifa per altre squadre ma anche tutti i giornalisti e pseudo tali che non vedono l’ora di continuare a spargere melma sui nostri colori.

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