In questo modo ci avrebbe giudicato Giulio Cesare e, per chi non mastica il latino, la traduzione sarebbe ''siamo una squadra mediocre''. Se con questo organico un signor allenatore come Mourinho, belva vincente, non riesce a far fare il salto di qualità, la ragione è semplice: i giocatori a disposizione non sono all'altezza delle aspettative di un popolo giallorosso che ben altri livelli meriterebbe di tifare. Si opinerà che con il Gentlement Agreement la proprietà più di tanto non può fare e che gli investimenti da tre anni in qua sono stati tutti attenzionati per ridurre il debito fiscale e finanziario della società stando all'interno dei paletti imposti dalla UEFA-mafia. Certo, a bocce ferme, non riusciamo a comprendere come il manager Pinto abbia scelto certi calciatori sicuramente non idonei a figurare come interpreti di una squadra che coltiva certe ambizioni. Così come non riusciamo a capire se il mercato ha avuto o meno l'approvazione dello Special One o se l'allenatore ha dovuto inghiottire sgraditi bocconi quasi avvelenati. E' certo è il fatto che tolti qualche giocatore, il resto della banda è costituito da calciatori degni di una formazione di centro-basso livello e ciò giustifica la reale posizione odierna della Roma nell'attuale classifica. Duole doverlo constatare ma chiudere il campionato tra le prime quattro è una pia illusione, così come arrivare e vincere la finale dell'Europa League se la proprietà non cambia rotta forzando i paletti imposti (e finora rispettati) della stanza dei bottoni del calcio europeo. D'altronde con calciatori a fine carriera, calciatori che presentano problemi di fisicità o con giovani scommesse tutte da svelare, non possono esserci grandi aspettative. Inutile fare l'elenco dei giallorossi che si sono rivelati essere deludenti dal momento che ogni partita li possiamo patire guardando il loro gioco stucchevole, impreciso, superficiale che si accompagna a macroscopici errori. Si dice che necessità fa virtù ma anche a questa massima ci deve essere un preciso limite se non altro per rispetto di tifosi che fanno sacrifici di ogni natura per seguire la squadra sia all'Olimpico che macinando chilometri. Ovviamente il sig. Friedkin si guarderà bene di andare contro i poteri forti e le lamentele di noi tifosi resteranno lettera morta. Eppure c'è ancora chi si ricorda quando dalla Sud partivano cori del tipo ''Viola caccia li sordi'' e stesso ritornello dicasi anche per Franco Sensi...ma la vita è un ciclo che spesso si ripete.
NOS SUMUS MEDIOCRIS DOLOR
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