Venezia 3 Roma 2, risultato impietoso maturato da una formazione che sull’1-2 avrebbe dovuto chiudere l’incontro con un terzo sigillo e non lasciare spazio agli avversari di pareggiare prima e di portarsi addirittura in vantaggio dopo. Solito palo per Abraham che, però, alla fine un golletto riesce a farlo dopo il pareggio di Shomurodov che aveva recuperato lo svantaggio iniziale. Dagli arbitri e dal VAR nulla da attenderci e, infatti, anche questa direzione di gara è andata nel senso che noi tifosi sappiamo.
Possiamo dire che ci mancano i giocatori nei punti fondamentali, che la panchina è corta e che ci vuole pazienza, ma certe figure proprio non dovremmo più farne.
Il Venezia, così come il Bodo, in certi momenti è apparso il Barcellona dei bei tempi – lo so, sono ingiusto ma troppo incazzato – e la Roma riesce sempre a far resuscitare morti che camminano trasformandoli in superman del pallone. Possibile? Pare proprio di si e anche con lo Special One tutto pare ancor più amplificato di come sembrava già con Fonseca e Di Francesco.
Qui non si tratta di essere le ‘vedove’ di qualcuno ma qualsiasi spiegazione si voglia dare anche a questa partita, non c’è alibi che regga. La Roma avrebbe dovuto stravincere contro la sorte – leggasi pali – e contro il sistema – leggasi arbitri – e questo per mantenere inalterata la sua posizione in classifica.
Invece assistiamo ad un film già visto che proprio non ci piace manco un po’ e che ci riempie gli occhi di lacrime e di amore. Possibile meritarci questo anche in quelle che sono le partite alla nostra portata?
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