Oggi non tratteremo dell’incontro valido per l’andata degli ottavi di Europa League dove i giallorossi, tra le amiche mura, hanno vinto 2-1 contro il Bilbao in quanto abbondantemente descritto su siti e quotidiani sportivi, bensì dello spettacolo unico che si è materializzato all’Olimpico prima, durante e dopo la gara.
A differenza di altre magiche coreografie restate nella storia del tifo di tutto il globo, ieri lo stadio ha risposto in modo corale all’invito della Curva Sud di sventolare bandiere giallorosse per salutare l’ingresso della squadra in campo.
Invito che si è tramutato in un oceano di bandiere di ogni forgia e dimensione dove il trionfo dei nostri colori ha dominato l’Olimpico.
C’è da sottolineare quanto noi romanisti sappiamo da sempre: ossia che il nostro tifo è veramente unico al mondo per l’intensità con la quale manifesta il suo attaccamento alla maglia anche nei momenti più cupi. La celebre affermazione di Renato Rascel, storico romanista DOC, con la quale ha invitato a restare uniti nel nome di Roma dicendo che la Roma non si discute, si ama! ha fatto epoca e questo assunto non è mai stato messo in discussione.
Provate a domandarlo a chi, ad ogni trasferta macina chilometri; chi si sveglia baciando il proprio amuleto giallorosso; chi fa ogni genere di sacrificio per seguire la squadra per ogni dove; per coloro che rinunciano a trascorrere una domenica in famiglia pur di assaporare il gusto di vedere la Roma: a tutti coloro, che si vinca o che si perda dignitosamente, non si può togliere il sogno.
Totti ha dichiarato che vincere il tricolore a Roma è una emozione che non esiste in altre piazze e questo è dimostrato dall’entità dei festeggiamenti e dalla loro durata quando i giallorossi hanno trionfato in passato. Non certo paragonabili alle tristi manifestazioni di Milano e Torino che si limitano nella grandezza e nel tempo. Vedere la Capitale vestirsi di giallorosso nelle sue strade e nelle piazze, è uno spettacolo che può definirsi unico ed irripetibile.
Certo, sappiamo bene che la vittoria di misura contro i baschi del Bilbao non ipoteca alcun passaggio del turno e siamo consci del fatto che in Spagna il ritorno sarà durissimo ma noi siamo la Roma e questo dev’essere un problema per chi ci affronta. Finalmente Ranieri ha plasmato la squadra che ha trovato in rianimazione da codice rosso, in una formazione temibile che non si perde d’animo e che ha fatto delle sue debolezze, un formidabile combustibile per l’orgoglio che non la fa mai abbattersi e piangere su se stessa.
Con questa formula, tutti devono avere paura di incontrarci soprattutto all’Olimpico dove il 12° uomo in campo si moltiplica all’infinito, come la marea di bandiere viste nell’ultima coreografia.
Daje!
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