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NO, COSI’ PROPRIO NON VA CARO DDR

In quella che doveva essere la partita del Dybala Day, prima del Campionato all’Olimpico come sempre zeppo all’inverosimile, la Roma esce brutalmente ferita da un Empoli operaio che ha applicato in modo elementare esclusivamente i dettami dell’ABC del calcio.

Se proprio dobbiamo assegnare delle responsabilità (e ce ne sono molte!), queste vanno ripartite in maniera equa alla squadra, all’allenatore e a monsieur Ghisolfi mentre salviamo la proprietà che in questo mercato ha  investito un centinaio di milioni di euro per migliorare l’organico giallorosso.

Non sappiamo se la comunicazione tra DDR e Ghisolfi sia più o meno lucida in quanto gli acquisti finora fatti, paiono essere frutto più di una collezione di figurine che non di una ragionata scelta. Non si può continuare a dare la colpa a Celik ma a chi non ha saputo ancora rimpiazzarlo con un giocatore di qualità.

Non si può dare colpa all’immaturità di Soulé, bensì a chi ha puntato grosso su di un giocatore senz’altro promettente come ai tempi lo fu Iturbe senza dimenticare che il quel ruolo c’erano già Dybala e Baldanzi.

Non si può mettere in croce Zalewsky ma a chi ancora lo fa scendere in campo da una parte mentre dall’altra prega che qualche squadra lo acquisti a prezzo di realizzo.

Roma-Empoli e prima ancora Cagliari-Roma, devono essere considerate come cartine tornasole di una squadra incompleta senz’altro ma anche sopravvalutata ad iniziare da gente come Cristante, Pellegrini, Paredes.

De Rossi perché non ha giustamente valutato il fatto che i calciatori provenienti dagli impegni con le rispettive Nazionali in estate non avrebbero potuto dare quell’atletismo necessario nel calcio di oggi?

Ma si può concepire una Roma che dalla metà dell’area avversaria, rimette all’indietro il pallone con una serie di sterili passaggi che possono solamente dar origine ad errori di precisione o di misura?

Se DDR pensa di avere tempo per migliorare le cose commette un errore di valutazione. Non è un mistero per nessuno che la proprietà ha scelto proprio una storica bandiera della Roma per far digerire la cacciata di Mourinho e non è un segreto il fatto che l’ex Capitan futuro sia un allenatore in erba che ancora confonde il ruolo di giocatore con quello del tecnico.

Juventus Roma è la terza di un Campionato che vede i giallorossi sostare amaramente con un punto in classifica, un morale decisamente a terra e giocatori senza palle che hanno timore di assumersi la responsabilità di giocare e si limitano a passare all’indietro la sfera nella speranza che qualcun altro sia in grado di assicurare una giocata migliore.

Sono questi i presupposti per i quali Dybala è restato nella Capitale?

Occorre fare netti tagli all’interno di uno spogliatoio che evidenza le divisioni e i senatori che fanno il bello ed il cattivo tempo e l’allenatore dev’essere in grado di scegliere (magari anche sbagliando) un modulo di gioco semplice proprio come quell’ABC del calcio che l’Empoli ci ha fatto vedere vincendo meritatamente.

Daje!

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