Press "Enter" to skip to content

MONZA, LA MONACA E I LEGNI

Roma che doveva assolutamente battere il sorprendente Monza davanti al suo pubblico in un Olimpico ovviamente sold out per non perdere la striscia dei risultati positivi e per evitare ulteriori passi falsi in classifica.

C’è da ammettere che sconfiggere una squadra tosta e corsara – seppur ridotta in dieci dal 41′- come quella lombarda non è stata cosa semplice, tutt’altro. Due legni (e che te pare!) e un portiere che ha fatto vedere un paio di miracoli stavano ad indicare che anche questa, sembrava essere una partita stregata.

E a una manciata di minuti dalla fine dell’incontro, i biancorossi non perdevano occasione per guadagnare tempo vedendosi autori di un probabile pareggio certamente positivo per loro ma tutto è cambiato quando, con tutte le forze in campo predisposte da Mourinho, El Sharaawy riusciva ad insaccare la rete del vantaggio che andava a beffare l’avversario.

Da quel momento in poi, il Monza lamentava le ovvie perdite di tempo che a quel punto venivano attuate dalla Roma e, soprattutto dai raccattapalle, intenti a guadagnare secondi preziosi e a togliere il ritmo ai giocatori ospiti.

La panchina del Monza si lamentava platealmente tanto da far arrabbiare lo Special One che mimava con le mani il gesto di chi parla troppo e si stropicciava gli occhi come coloro che tendono ad asciugarsi le lacrime, incarnando l’idea di tutti i tifosi giallorossi che non sopportavano l’idea che gli avversari potessero lamentarsi di qualcosa. Ovviamente chi ci ha rimesso in questo teatrino è stato proprio il mister giallorosso che veniva espulso dall’arbitro e che non siederà in panchina nel prossimo impegno in campionato a Milano contro l’Inter.

Palladino come la monaca di Monza? Questo parallelismo lo lasciamo ai cultori dell’opera manzoniana mentre noi ci godiamo i tre punti e la constatazione di alcune certezze come il progressivo recupero di Spinazzola, forse stimolato dal mettersi in vetrina avendo la scadenza del suo contratto il prossimo giugno e volendo vendersi per almeno un paio d’anni di livello. Altra conferma è il feeling che intercorre tra Lukaku e Belotti che, anche se oggi non hanno aggiornato il tabellino dei gol, è sempre un bel vedere.

Toccanti due momenti della partita: l’esultanza di Mourinho per la rete di El Sharaawy e la commozione del faraone alla fine dell’incontro dove si sono miscelati stati d’animo di varia natura.

Come sempre, Daje Roma Daje.

Comments are closed.