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Lieto fine o Addio? Gianluca Petrachi

Basco grigio, sguardo severo, che si intravede anche attraverso gli occhiali da sole. Gianluca Petrachi è stato un personaggio che ha fatto discutere, dalla conferenza stampa di presentazione, ad oggi, in causa con la società giallorossa dopo il suo licenziamento.

 


ARRIVO A ROMA E PRIMA CONFERENZA


Il 25 giugno del 2019 la Roma, attraverso il proprio sito, annuncia Gianluca Petrachi come direttore sportivo. Il 4 luglio viene ufficialmente presentato ai giornalisti, e fin da subito si fa conoscere dalla tifoseria come una persona determinata e non incline ad avere un rapporto con la stampa. Nella conferenza stampa parla di strategie di mercato. “Per la Roma è l’anno zero, deve ripartite con valori e principi”; ed ha qualche parola anche per Franco Baldini spesso accusato di oscurare i direttori sportivi e fare al posto loro il mercato.

Su Baldini afferma: “non sarà Baldini a condizionarmi, a dirmi cosa fare, altrimenti non sarò più su questa sedia”. Petrachi sembra avere le idee chiare sul suo lavoro, e anche sui calciatori, che devono avere il giusto entusiasmo ” La Roma non è una succursale chi viene deve avere entusiasmo”. E su la discussa cessione di Manolas al Napoli petrachi afferma “L’uscita di Manolas è figlia del fatto che lui voleva andare via. Ho parlato col suo agente e mi ha detto di andar via. Io gli ho detto: “Se vuole andar via, pagano la clausola e va via. Sennò resta qui”.

 

MERCATO


Aldilà del carattere forse un po’ troppo burbero e di una prima conferenza stampa fumantina, Petrachi nella sessione di mercato estiva, rinnova i contratti di Under, Zaniolo e Dzeko. Acquista Spinazzola, Diawara (contropartita del Napoli per la cessione di Manolas), Pau Lopez, Gianluca Mancini, Veretout, Cetin, Zappacosta, Kalinic, Cristante , Smalling e Mkhitaryan (forse questi ultimi acquisti sono da accreditare più a Franco Baldini che al Toro di Lecce).

Il vero rebus c’è pero all’inizio del mercato invernale. La società sta vivendo un periodo di transizione per via del cambio proprietario; a Dicembre iniziano ad uscire le prime notizie su Ryan e Dan Friedkin, cambio di proprietà che come dirà lo stesso Petrachi “sembrava imminente”.Mma celebre è rimasta un’altra frase affermata in conferenza.

“Non vi aspettate che arrivi Paperon de Paperon”; fu proprio in quella conferenza che attaccò la stampa e cerco di smentire una serie di notizie uscite sul suo conto (una litigata con Dzeko).

Dichiarazioni che probabilmente non erano piaciute né a Pallotta né a Friedkin. Nonostante problemi di budget riesce ad acquistare IBANEZ, VILLAR E CARLES PEREZ.


 

LICENZIAMENTO


La situazione con Pallotta precipita dopo una intervista di quest’ultimo, dove non cita il direttore sportivo, e dopo l’invio di un messaggio non di certo gradito dal presidente. Petrachi a quel punto verrà licenziato con effetto immediato per giusta causa, e sostituito temporaneamente da Morgan De Sanctis. Ad Ottobre Petrachi spiega i suoi motivi attraverso un’intervista. “Ho mandato un messaggio a Pallotta a cui non ha mai risposto; ci sono rimasto male e mi sono domandato se fosse successo qualcosa; ho cercato il confronto con il Presidente ma non c’è mai stato”. Da lì Petrachi ha iniziato una lunga causa con la società; recentemente ha quasi chiesto ai Friedkin un suo rintegro.

 


ADDIO O LIETO FINE?


La prima ipotesi sembra quella più accreditata. I Friedkin avevano già conosciuto Petrachi (pare dopo un pranzo amichevole, prima dell’acquisto della società), e molti dirigenti del Friedkin Group durante la Due Diligence, erano rimasti piacevolmente colpiti dal toro di Lecce. Tuttavia, i Friedkin sembrano puntare decisamente su altro. Probabilmente i motivi del licenziamento di Petrachi non derivano solo dal rapporto con Pallotta. In quella famosa intervista parla anche di altre persone non facendone però i nomi.

Inoltre, a livello di comunicazione le due realtà sembrano andare in divergenza. I Friedkin anche, in questi mesi di Roma ci stanno dimostrando di non amare in maniera particolare la stampa. Hanno, al contrario, un approccio decisamente più diplomatico.

“Petrachi deve fare Petrachi”. E’ una delle cose dette dal Toro di lecce nella recente intervista con il Corriere dello Sport. Il direttore sportivo, forse anche giustamente, non ha quindi intenzione di cambiare il proprio approccio al lavoro. Eppure, quando gli è stato chiesto quale sarebbero state le sue mosse future per il club, Petrachi risponde che aveva intenzione di abbassare il monte ingaggi e di puntare su giovani (e su un eventuale plusvalenza).

Per certi versi è quello che stanno cercando di fare i Friedkin, o almeno queste sembrano essere le intenzioni dei nuovi proprietari americani. Il suo reintegro, più passa il tempo più sembra non essere una possibilità concreta. Un addio sicuramente amaro. Un’esperienza che, soprattutto per il suo carattere, poteva finire in maniera diversa.

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