Cari invidiosi e rosiconi, accattoni e raccattati della prima ora che si fregiano del titolo di giornalista dell’anno, unti ed untori dell’unico virus al mondo su cui nessuno scienziato potrà mai sperimentare alcun vaccino perché si tratterebbe solo di una gigantesca perdita di tempo ovvero quello della imbecillaggine pura mascherata da ipocrito buonismo, carissimi agnelli mannari, eccomi di nuovo a voi più carico che mai pronto a sfornare l’ennesimo podio settimanale.
Prima di sparare le mie innocue cartucce vi confesso che non mi siete mancati affatto in quanto la presente rubrica, se ancora non lo avete capito, ha una finalità terapeutica e di sfogo: a scriver male del prossimo ci si sente molto meglio e si risparmiano soldini per l’acquisto di psicofarmaci.
Il grande Nino Manfredi, nel suo famoso spot, diceva, a proposito del suo caffè preferito, che più lo butti giù e ti tira sù ed in effetti mi sento sempre più sollevato nel buttare giù queste poche righe che settimanalmente dedico agli aspiranti al premio Pulitzer che “operano” nel cosiddetto ambiente romano.
Non mi spingo oltre perché ho già compreso il vostro totale disappunto nel dover leggere la doverosa ed inevitabile premessa, necessaria per allungare il brodo ed allora, come cantava Raul Casadei, vai con il lissio:
MEDAGLIA DI BRONZO A FRANCESCA FERRAZZA
Lady Ferrazza, ormai recidiva, ancora una volta dalle colonne di Repubblica da cui dispensa chicche di saggezza al pari del personaggio interpretato da Franca Valeri nel mitico film “Piccola Posta” ovvero Lady Eva, stavolta ha rivolto le sue tenere attenzioni al tecnico giallorosso Paulo Fonseca: è attualmente imbattuto attualmente in campionato, almeno sul campo, e lo sarebbe stato in ogni caso se non fosse stato commesso il pasticcio delle liste a Verona. Eppure ogni volta sembra avere addosso lo scetticismo di società e dirigenti nonostante le manifestazioni pubbliche di sostegno, come se lui dovesse dimostrare sempre il doppio degli altri. Fatto che che ha collezionato due vittorie e tre pareggi e se si collega questa striscia di risultati con la scorsa stagione si arriva a tredici risultati utili di fila”
Ci permettiamo sommessamente di segnalare alla cara Lady Eva de noantri che lo scetticismo che accompagnerebbe il buon Paulo Fonseca non trae origine dai piani alti della società quanto piuttosto proprio dal cosiddetto ambiente romano da cui trasuda ad ogni ora del giorno e della notte una vera e propria avversione per il tecnico portoghese.
Se un sacerdote ignora il numero delle messe che vengono celebrate quotidianamente nella sua parrocchia non può far altro che dismettere gli abiti sacri e dedicarsi alla questua domenicale.
Cara Lady Eva, siamo certi che saprai ben consigliare la cara ed anelante nonnina nella scelta della panciera più alla moda presente nell’ultima collezione Autunno – Inverno.
MEDAGLIA D’ARGENTO A ILARIO DI GIOVAMBATTISTA
Podio più che meritato anche questa settimana per il mitico Ilarione, novello Ludovico Ariosto della Garbatella che al grido “ canterò i cavalier l’arme e i cazzottoni” ci ha deliziato per quasi un anno favoleggiando di scontri epici all’interno di spogliatoi sempre più bollenti.
Vi regalo uno scoop: il nostro eroe si è stancato di raccontare incontri di boxe e ora si dedica alla cronaca rosa
Queste le sue ultime chicche regalate dalle onde della Antenna Radio Radio: “Abbiamo ormai capito che la Roma B non è la Roma A. Mi segnalano un fatto: sembra che Fonseca non sia una persona molto comunicativa… Comunica poco soprattutto con chi non gioca e quindi diversi giocatori si sentono un po’ fuori dal progetto e non sarebbero motivati. A chi mi dice queste cose risponderei sempre che le motivazioni le dovrebbero trovare quando vanno a ritirare lo stipendio… Ma è chiaro che un comandante deve far sentire importanti tutti”
Ci chiediamo come abbia fatto a conoscere tutte queste informazioni atteso che il buon Fonseca dialoga con i giornalisti solo due volte a settimana nell’ambito della solita e peraltro noiosa conferenza stampa pre partita ma ogni quesito, quando di mezzo c’è il mitico Ilario, cade inevitabilmente nel vuoto.
Egli tutto sa e conosce, vede e prevede, sta sopra ad ogni cosa e persona, è la luce nuova che illumina il nostro destino: il mago Otelma, al suo cospetto arrossirebbe dalla vergogna.
Voci di corridoio sussurrano di un Ilarione alla spasmodica caccia di un intervista al tecnico portoghese il quale, però, avvicinato da uno degli emissari del novello Otelma, pare abbia esclamato: “ILARIO, CHI ERA COSTUI ?” .
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