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L’acidino della settimana

Cari inferiori eccomi di nuovo a voi sempre più rassegnato e frustrato e il motivo è presto detto: aumenta in modo esponenziale il numero dei soloni e degli esperti portatori di verità assolute.

Non provate a mettere in discussione il verbo perché potreste ritrovarvi con un nuovo bavaglio e messo all’indice dalla sacra cupola del politicamente corretto che tutto vede, considera e bacchetta alla prima domanda scomoda ovvero al primo dubbio che legittimamente si cerca di insinuare.

Insomma la parola d’ordine è quella di obbedire tacendo, chi possiede un cervello e disgraziatamente intende adoperarlo deve rinunciarvi e donarlo alla causa comune.

Cambiano i tempi, mutano gli interpreti ma lo spartito è sostanzialmente lo stesso.

Esaurite il piagnisteo ed il conseguente lamento ( anche i poveri cristi hanno diritto ad uno sfogo), veniamo dunque al solito podio settimanale che stavolta vede rientrare vecchia conoscenze note all’ufficio.

 

MEDAGLIA DI BRONZO A ROBERTO RENGA

La storica firma del Messaggero, ora ospite fisso di Radio Radio, è un tipo tutto di un pezzo ed ogni sua affermazione ha il valore di una sentenza passata in giudicato: non ammette repliche e mal digerisce critiche e contraddittorio.

Nei giorni scorsi, in occasione del famoso esame sostenuto da Luis Suarez al fine di acquisire la cittadinanza italiana ha twittato tutto tronfio: “UN ALTRO GOL. SUAREZ PROMOSSO IN LINGUA ITALINA E SENZA ASSIST DI MESSI”.

Lo stesso Robertone assicurava inoltre, sempre dal suo pulpito radiofonico, che i professori di Perugia che avevano esaminato il buon Luisito gli avevano riferito che il ragazzo era stato bravissimo e che parlava fluentemente l’italiano.

Insomma un novello Ungaretti aveva varcato le soglie dei patri confini e non ce ne eravamo accorti: anche la giuria del premio Pulitzer è stata prontamente allertata e pare che il giovanotto sia seriamente candidato alla conquista dell’ambito premio letterario.

Il principe della risata, in arte Totò, fosse ancora vivo, avrebbe però prontamente frenato gli entusiasmi affermando che si è presentato un piccolo intoppo al grido: “PEPPINO QUI SI DETTAGLIA, SI VA AL DETTAGLIO!!”

Un insignificante dettaglio ha messo difatti leggermente in dubbio la riuscita del capolavoro letterario ovvero l’indagine espletata dalla Guardia di Finanza secondo cui l’esame, ottimamente superato dell’uruguaiano, sarebbe stato frutto di una farsa colossale in cui tutti gli attori, previo compenso, erano già d’accordo nel regalare il titolo al ragazzotto.

Il buon Renga, assalito dai suoi nemici di twitter, si è dato alla fuga, bloccando almeno un centinaio di utenti che avevano osato ricordargli le sue parole celebri.

Caro Roberto, meriti tutta la nostra comprensione: non si tratta in codesta maniera un professionista che lavora indefessamente e senza pausa da anni.

Per questo motivo, sapendoti stanco ed esausto, abbiamo organizzato una colletta per consentirti un meritato e lungo riposo presso una località termale a tua scelta: decidi tu la location, l’importante è che ti fermi per un bel po’ perché teniamo tanto alla tua salute.

 

MEDAGLIA D’ORO E D’ARGENTO A FABRIZIO BOCCA

Il nostro Fabriziuccio torna ad occupare il podio e questa volta merita addirittura la doppia medaglia proprio come i fuoriclasse che fanno incetta di premi.

Abbiamo già narrato in precedenza le gesta del Cavalier servente (in ogni senso) che scrive per il quotidiano che più di tutti ama alla follia la nostra amata Roma.

Lo avevamo lasciato alla prima puntata della Soap opera “I Friedkins” con cui alla fine chiedeva ai neo proprietari un colpo di teatro “ per rompere il tran tran di questo monotono ménage “.

Il nostro eroe sperava di essere assunto dalla famiglia Friedkin in qualità di inventore ma il progetto è miseramente fallito e così, dopo aver ottenuto successi in Italia ed all’estero in qualità di sceneggiatore, è tornato con la seconda puntata della sua fiction pubblicata il giorno 21 Settembre.

Ad esser sinceri l’ultimo episodio ha ottenuto un gradimento ancora più debordante tanto è vero che il web si è immediatamente trasformato nella famosa piazza descritta mirabilmente da Vittorio De Sica nel suo capolavoro cinematografico L’ORO DI NAPOLI allorquando il Duca Alfonso Maria di Santagata dei Lombardi, nel passare a bordo della sua autovettura, era letteralmente sommerso da una valanga di pernacchie che partivano dagli abitanti del vicoletto.

Insomma un successone senza precedenti.

Cito alcune chicche del grande Fabrizio:  “Nessuno conosce il proprio futuro da qui alle prossime 48 ore, nemmeno Fonseca è più così sicuro” ed ancora: “ La situazione è liquida, in continua evoluzione e la Roma non sembra avere forza, strutture e idee per governare con decisione una questione complicata e intricata. Soldi e rapporti interni complicati (ricordate le frasi critiche di Dzeko dopo il ko col Siviglia?) suggeriscono la separazione, questioni di mercato e rapporti di forza instabili rendono ormai difficile il divorzio e obbligata la convivenza. Ci fossero a Trigoria Pallotta o Friedkin, Dzeko nei 5 anni della Roma è stato venduto per tre volte e per tre volte all’ultimo è tornato indietro. Anzi non si è mai mosso da Casal Palocco: è successo col Chelsea (gennaio 2018), con l’Inter (agosto 2019) e adesso con Juve. Insieme, per forza, e a sette milioni e mezzo all’anno. Questo alla fine è il punto dolente.

Il nostro però va oltre e si addentra anche sulla questione Diawara: “Ad annuvolare ancor di più il cielo di Trigoria, ci si mettono i dubbi sull’allenatore e perfino il pasticcio Diawara, inserito a Verona nella lista under 22 (ma a luglio ne ha compiuti 23…), col rischio serio di uno 0-3 a tavolino. Il caso Diawara denuncia una carenza tecnica dirigenziale. Sono quei vecchi dirigenti di esperienza, i segugi delle scartoffie e dei regolamenti che ti guidano nel percorso di una formazione e di una lista da presentare all’arbitro. Ma quando arrivano gli americani figurati se l’umile e diligente figura di un Tonino Tempestilli, detto un tempo “er cicoria”, possa resistere di fronte all’imperversare di yes, score e innovation manager.

Alla fine il suo colpo di teatro: “Nuovo corso? Se volete capirci qualcosa non perdete la prossima puntata de “I Friedkins!”.

Ai miei tempi i professori avrebbero così giudicato l’alunno: poche idee e confuse.

Provo a mettere un minimo di ordine nella complessa trama dello sceneggiatore: i signori Friedkin hanno assunto il controllo della AS Roma in data 17 Agosto 2020 ovvero circa un mese e mezzo fa ed in piena campagna acquisti ergo non sarà così delittuoso immaginare che la nuova proprietà stia cercando di capire se le persone che compongono lo staff tecnico dirigenziale siano o meno all’altezza della situazione.

In parole povere tutti e veramente tutti, allenatore compreso, sono sotto esame: caro Fabrizio non è poi così difficile la comprensione della cosa e con un pizzico di buona volontà puoi arrivarci anche tu.

Veniamo ora a Dzeko che, sempre secondo il nostro novello Suso Cecchi d’Amico, sarebbe stato sul punto di essere ceduto per ben tre volte: anche ammesso che sia vero, ciò non ha mai impedito all’attaccante bosniaco di comportarsi da professionista e non si vede il motivo per cui a 34 anni suonati debba comportarsi come un bambino capriccioso a cui è stato sottratto proditoriamente il lecca lecca.

Ultima chiosa sul buon Tonino Tempestilli che ha vestito i panni di Team Manager della Roma per ben 10 anni fino al 2006 e poi di responsabile organizzativo della prima squadra fino al Maggio del 2020.

Una vita intera spesa nella club giallorosso se si considerano anche le sei annate da calciatore.

Comprendiamo perfettamente che un intellettuale si occupa di ben altro lasciando alla incolta plebaglia, cui modestamente appartengo, le meno nobili vicende calcistiche ed allora mi chiedo come faccia l’immenso Fabrizio, da sempre assorto nei suoi alti pensieri, a sapere che il buon Cicoria si occupava di liste da presentare all’arbitro. Vuoi vedere che anche gli onnipotenti, al pari degli alieni, vivono tra noi ?

Voci di corridoio sussurrano che la sceneggiatura della soap “I Friedkins” era stata inizialmente affidata ai fratelli Bell autori di Beautiful che però hanno declinato, si era quindi pensato agli sceneggiatori di un Posto al Sole che pure hanno rinunciato: insomma, scarta uno, scarta l’altro, alla fine caro Fabrizio, sei rimasto tu che incarni alla grande la perfezione dello scarto.

Attendiamo fiduciosi e con ansia spasmodica la terza puntata.

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