Prendete la verace anima giallorossa ed il corazon del Boca Jr: mixate abbondantemente il tutto aggiungendo la voce della Sud, il logo della Lupa, l’orgoglio romanista, la sete di compensare tutte le ingiustizie subite e avrete la squadra forgiata ad immagine e somiglianza di Daniele De Rossi.
Anche in una partita francamente brutta dove i padroni di casa del Napoli hanno indubbiamente predominato con una teoria di tiri verso la porta difesa da Svilar (a proposito: Mile di questi giorni), la Roma non si è mai arresa ricordando un celebre detto del grande Dino Viola: “La Roma non ha mai pianto e mai piangerà. Perché piange il debole, i forti non piangono mai”.
Pur passando in vantaggio con un rigore calciato da Dybala, i partenopei sono riusciti non solo a pareggiare con un tiro sfortunatamente deviato da Kristensen ma addirittura guadagnare il vantaggio con un rigore tirato da Osimhen che avrebbe complicato i piani della Roma in ottica Champion’s.
L’anima che De Rossi è riuscito a sviscerare in ogni componente della sua squadra è stata tuttavia tale che i giallorossi non si sono arresi e fino all’ultimo hanno creduto possibile tornare dallo stadio Maradona con un risultato positivo.
Ci ha pensato proprio allo scadere del recupero, l’uomo che non segnava esattamente da dodici mesi: Tammy Abraham nel segno della provvidenza e della voglia di lottare.
Un pareggio che lascia inalterata la distanza dal Bologna (anch’esso reduce da un pareggio casalingo) ma non dall’Atalanta dei miracoli che deve recuperare una partita per essere in pari con tutte le altre squadre del campionato.
La Roma é apparsa con la testa già alla sfida con il Leverkusen di giovedì prossimo all’Olimpico che dirà moltissimo sullo stato di forma di una squadra visibilmente stanca tuttavia combattiva e gladiatoria proprio come vuole la sua inimitabile tifoseria.
Mentre iniziano a comparire le false verità del calciomercato con una straordinaria puntualità proprio durante il momento più delicato della stagione per molte squadre Roma inclusa, la testa dei supporter giallorossi in qualsiasi parte del globo (dal Roma Club New York al Roma Club di Manila) è rivolta al penultimo atto di una Europa League rubataci lo scorso anno dall’arbitro Tyler (freddo sempre!) che, salomonicamente, dovrebbe spettarci di diritto in questa edizione.
Mister De Rossi, alla scomoda domanda se preferirebbe entrare in Champion’s oppure giocarsi la finale di Dublino, glissa sull’argomento proprio per non appesantire i suoi giocatori alla vigilia di un incontro fondamentale per il proseguimento del cammino europeo.
Come al solito nessuna opzione ma solo la convinzione di dover affrontare le prossime partite con la tigna testaccina che ci piace tanto.
Daje!
Comments are closed.