Al 90+5’ il risultato di parità conferma il teorema che la Roma non è stata capace di vincere con una “grande”.
Se la squadra di Fonseca presentata nella formazione tipo possibile in questo momento, regge l’urto della squadra bergamasca per la prima ventina di minuti giocando con impegno anche se non eccellente, la rete di Malinovskyi al 26° mette in chiaro il fatto che la Dea vuole tornare indietro con il sacco pieno, tanto da riversarsi con estrema facilità nell’area giallorossa.
La ripresa vede immediato il cambio di Calafiori con Bruno Peres ma il leit motiv non cambia di una virgola e bisogna attendere lo scoccare di un’ora di gioco per vedere un bel tiro di Mkhitaryan sorvolare di poco la traversa della porta difesa da Gollini.
Al 70’ la partita cambia: l’Atalanta resta in dieci per l’espulsione di Gosens che rimedia una seconda ammonizione. Cinque minuti più tardi i pochi assalti dei romanisti vengono premiati con il pareggio guadagnato su una grande staffilata dell’ex Cristante che infila la sfera nell’angolino basso della porta bergamasca.
Fonseca pensa bene di togliere un inconsistente Villar (probabilmente i complimenti a botta calda dei primi incontri devono essere ancora giustamente metabolizzati da questo ragazzo) per Carles Perez.
La Roma cerca di far sua la partita approfittando della superiorità numerica ma passaggi imprecisi, errori di impostazione e un irritante rimando all’indietro del pallone, non permettono la concretizzazione di una pur buona volontà anche avendone l’occasione, all’81’, con Dzeco che sotto suggerimento di Pellegrini entra in area ma tira sulla sagoma di Gollini che vanifica l’azione.
Cinque minuti più tardi Fonseca pratica la terza sostituzione inserendo Borja Mayoral al posto di un affaticato Mkhitaryan.
Ma è ancora il cigno di Sarajevo all’88’ a mangiarsi una incredibile palla gol colpendo malamente di testa, un interessante cross di Karsdorp.
La Roma spinge per orgoglio cercando di arrivare alla vittoria ed è Carles Perez stavolta a non capitalizzare un preciso assist di Dzeko e che vede il portiere atalantino superarsi per togliere il velenoso tiro dello spagnolo.
Cosa dire di questa partita? La prima impressione – proprio a botta calda – è quella che se sarà questo atteggiamento della Roma a Manchester, possiamo anche prendere il pallottoliere per contare quante volta Pau raccoglierà la palla dentro al sacco.
Affronteremo una squadra che come valore tecnico ci sorpassa non di poco bensì di una cifra e che a differenza di noi, sta in piena forma. E in un contesto del genere non si potrà impostare l’incontro sul lato atletico (ci farebbero neri) bensì sull’astuzia.
Tornando a questo Roma-Atalanta, c’è ben poco da aggiungere se non la certezza che l’accesso alla prossima Champions non passa per la classifica di quest’anno.
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