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Il Punto di Pinto

Si è tenuta ieri la conferenza stampa del General Manager, scelto dalla famiglia Friedkin, Tiago Pinto. Ci sono stati spunti interessanti? Cosa possiamo dedurre dalle sue parole? Leggendo la trascrizione di ciò che è stato detto, proviamo a darci una risposta.

Si parte, inevitabilmente, con il caso-Dzeko.

Pinto non smentisce, anzi conferma, quello che è successo nello spogliatoio di Trigoria, ma ci tiene a sottolineare come queste cose siano assolutamente normali all’interno di una squadra di calcio e di come questo caso sia stato affrontato e risolto per tempo. Parla di “famiglia” disegnando un quadro tipico a tutti, con le sue dinamiche interne e il suo microcosmo di avvenimenti che tutti ben conosciamo: si litiga, si discute, ci si manda a quel paese, ma poi si finisce sempre per trovare un punto d’incontro e proseguire insieme. Nel caso di una squadra di calcio, insieme vuol dire fino a fine stagione. Poi si vedrà.

Ormai ex Capitano, Edin si è convinto a fare un passo indietro per il bene della Roma

Pellegrini e il mercato in uscita.

Lorenzo è stato designato capitano e il suo è un ruolo centrale nel progetto della Roma immaginata in società. La scelta di un ragazzo romano e romanista, seppur giovane, è un chiaro segnale dato a chi lo vuol ricevere: questa società non rinnegherà la storia del club, ma anzi è intenzionato a portarla avanti. Il rinnovo sarà una priorità assoluta, appena ci saranno le condizioni.
Capitolo a parte per gli esuberi che hanno rifiutato ogni destinazione proposta: chi non ha accettato di lasciare la Roma è stato escluso dalla lista UEFA e il GM non ha fatto mistero di essere deluso da tutto ciò. Anche in questo caso, senza clamore ma con fermezza, ai giocatori è stato fatto capire che le decisioni vengono prese da altri, non da loro.

Fonseca e la panchina della Roma per l’anno prossimo.

Smentite le fantasiose ricostruzioni di presunti incontri con altri allenatori. Ok, potrebbe essere il classico gioco delle parti, ma come la Roma sonda il terreno o ascolta le proposte di altro personale da inserire in organico, così lo fanno anche le altre squadre. Solo che non finiscono in prima pagina sui quotidiani. Di nuovo, quello che è normale fuori, all’interno del GRA viene inspiegabilmente amplificato all’inverosimile e reso fuori norma.

La presenza del Mister sulla panchina della Roma per l’anno prossimo non andrà esclusa

Lo scambio Dzeko-Sanchez.

Come se non ci fossero domande più interessanti da fare al momento, si torna di nuovo a parlare del bosniaco. Pinto gioca a carte scoperte, ammettendo che con l’Inter si è parlato, ma senza arrivare ad una vera e propria trattativa. Ma chi ha chiamato chi? Chi ha dato il via alla chiacchierata conoscitiva? Forse è lecito immaginare che non sia stata nessuna delle due, ma semplicemente un’idea nata da qualche intermediario su cui poi si sono confrontate le società arrivando a capire insieme l’assoluta impossibilità di una buona riuscita. Di nuovo: è una questione profondamente normale in sede di calciomercato, ma se lo fa la Roma è una notizia e va pompata e sparata con titoli a nove colonne, se lo fa qualche altro team è una indiscrezione come tante che passano nel dimenticatoio.

Altre figure dirigenziali.

Domanda e risposta che forse più di altre merita un approfondimento. Tiago conferma che non ci saranno altri inserimenti nei quadri dirigenziali della Roma, che l’area sportiva è sotto il suo controllo e che ora verrà messa sotto osservazione la struttura che ruota intorno al club. Qualche testa cadrà, altre verranno inserite in un progetto volto al miglioramento di tale organizzazione. La frase “per dotare il club di una struttura solida e forte” evidenzia che al momento non è così, ma che presumibilmente si è individuato già più di un punto di intervento. Questo sembra un chiaro messaggio a tutti i dipendenti attualmente sotto contratto.

Dan e Ryan Friedkin sempre al fianco della squadra

L’ingombrante passato.

Intelligentemente, il GM ha evitato il trappolone postogli davanti sulle scelte della vecchia dirigenza. Piccola riflessione personale: ma che senso ha chiedere alla nuova proprietà un commento sulla gestione precedente? È come se io comprassi casa e poi un mio amico mi chiedesse perché il vecchio proprietario avesse dipinto il bagno di arancione, cosa vuoi che ne sappia io? L’idea che traspare dalle sue parole, comunque, è quella di una gestione oculata delle risorse patrimoniali del club: giocatori motivati, disposti a mettersi in gioco nell’ambiente Roma e meglio uno in meno, ma convinto, che un paio in più attratti solo dallo stipendio pagato regolarmente. In questa ottica si inseriscono perfettamente El Shaarawy e Reynolds, chiara manifestazione di tali intenzioni. Un giocatore pronto, entusiasta di vestire la nostra maglia e un giovane di belle speranze da crescere e sgrezzare, già ricercato e voluto da tante altre realtà.

Il passato, il presente e il futuro.

Pinto non nasconde le difficoltà riscontrate al suo arrivo a Roma, abilmente camuffa tutto dietro il manto della lingua, del nuovo paese e del nuovo club, ma è solo un velo per ammettere che la situazione necessitava un’azione urgente e che probabilmente molte aree di intervento sono state già individuate. Il supporto non è mancato da parte dei Friedkin e le idee sulla manutenzione da fare sono concordate e condivise da tutte le parti in causa.

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