Dal termine del Calciomercato, il 5 ottobre alle ore 20, i tifosi, la stampa e gli addetti ai lavori sono in attesa del nuovo Direttore Sportivo della Roma.
È passato quasi un mese e molte voci, che parlano di Roma, hanno iniziato a preoccuparsi.
Pochi hanno promosso, molti hanno bocciato, altri si sono astenuti sull’operato della coppia Fienga-De Sanctis, che hanno lavorato con l’ausilio di vari procuratori e intermediari per imbastire una rosa insufficiente in quanto carente di alcune pedine fondamentali e necessarie per poter competere.
La non conoscenza da parte di Guido Fienga del calcio, per sua stessa ammissione e la mancanza di esperienza di De Sanctis, hanno fornito alla dirigenza delle attenuanti mal digerite dalla tifoseria.
Si poteva fare meglio e si poteva fare di più, ma la nuova proprietà subentrata alla precedente il 17 Agosto, ed in piena emergenza Covid-19, non aveva il tempo di mettere in campo una nuova dirigenza sportiva a mercato aperto.
Il fattaccio delle liste nella prima partita contro il Verona, ‘l’affaire Diawara’, secondo molti è imputabile all’assenza di un Direttore Sportivo con esperienza.
Molto probabilmente ci sarebbe stata una supervisione migliore.
Il grido di Fonseca
“Sento la società vicina alla squadra, ma ripeto: serve un direttore sportivo”. Fonseca lo ha ripetuto più volte in queste ultime settimane e la Roma sta lavorando per colmare un vuoto creatosi con il licenziamento di Petrachi.
Questo casting per il ruolo di DS sta pesando e non poco al tecnico e c’è chi pensa, giustamente, che il mercato di gennaio deve partire già da ora …. anzi forse la programmazione è in ritardo.
L’allontanamento di Petrachi non è stato e non sarà indolore.
Petrachi ha deciso che porterà la Roma in tribunale chiedendo anche una forma di indennizzo di 5 milioni di euro, a seguito del suo licenziamento.
Intanto i Friedkin continuano il casting per il successore di Petrachi, e tra nomi circolati e nomi ipotizzati sono già diverse oramai le figure contattate e scartate.
Rangnick e Boldt
In Germania si era pensato ai profili di Rangnick e Boldt, ma entrambi hanno gentilmente declinato.
Il primo perché si considera ‘deus ex machina’ di una società, pretendendo sia la direzione sportiva che la direzione tecnica della squadra. Rischio pericoloso per una Roma in costruzione e con ancora tanti esuberi con ingaggi pesanti da piazzare e con un tecnico non delegittimato.
Inoltre, ci si può fidare di un ‘Sacchi tedesco non vincente’ che ha avuto solamente esperienze in Bundesliga dove non c’è pressione?
Il rifiuto, in realtà, aveva tanto l’aria di un depennamento, in quanto il tedesco ha affermato di preferire la Premier League, avendo in precedenza rifiutato la corte dello Schalke 04. Ad oggi, però, nessun club di Premier League ha ingaggiato il tecnico/dirigente tedesco.
Boldt, invece, aveva avuto anche la benedizione dell’amico Rudi Voeller (che lo aveva allevato sotto la sua ala protettrice nel suo percorso dirigenziale) ma sembra che sia stato convinto (almeno questo risulta dalle cronache) a continuare la sua avventura all’Amburgo, nobile decaduta del calcio teutonico.
Giovane, preparato, ma con esperienza nella sola Bundesliga. Forse in futuro si riprenderà in considerazione tale profilo.
Paratici e Emenalo
Fienga, poi, ha provato a convincere l’amico Paratici, nonostante le smentite (dovute da parte dell’entourage del dirigente juventino e dalla dirigenza Agnelli) che però è stato confermato durante l’assemblea degli azionisti della Juventus da Andrea Agnelli, anche se il rinnovo contrattuale (scadenza 2021) ancora non è arrivato.
L’ultimo DS ideale a defilarsi dalla corsa al ruolo di direttore sportivo è stato Emenalo, ex Chelsea e che nella Capitale avrebbe svolto più la figura di capo scouting.
Nome esotico ma che non ha trovato il giusto feeling con la nuova proprietà giallorossa.
Campos e Boto
Un altro nome ancora in lizza è quello di Campos. Più un consigliere che lavora a distanza, e forse anche per più squadre. Questa modalità di lavoro, tuttavia, sembra non piacere alla nuova proprietà.
Inoltre, c’è da risolvere il contratto con il Lille. Campos non è ancora libero, e non si ha certezza di quando lo sarà.
Ultimo nome in ordine di tempo è stato quello di Boto dello Shakhtar.
Nome ideale se si volesse proseguire il percorso intrapreso con Fonseca. I due hanno lavorato molte stagioni assieme e sono entrambi portoghesi …. ma c’è il nodo contratto. Boto è ancora legato da un contratto triennale con il club ucraino.
I Friedkin, avvistati a Lisbona nei giorni precedenti alla partita contro la Fiorentina, hanno ufficialmente (?) depennato la candidatura di José Boto come possibile nuovo Direttore Sportivo della Roma.
Negli incontri intercorsi tra le parti il proprietario giallorosso ha deciso di virare altrove, in quanto lo Shakhtar Donetsk non ha alcuna intenzione di liberare il suo Responsabile Scouting senza il pagamento di una clausola, che sembrerebbe molto onerosa.
Da Trigoria si percepiscono segnali di tranquillità, e si ribadisce come anche senza un DS in estate si sia fatto un ottimo lavoro.
La pista italiana
Fienga stesso, però, più volte ha manifestato la volontà di tornare ad occuparsi più (solo?) degli aspetti gestionali del club, piuttosto che della sfera tecnica e proprio dall’ala italiana della dirigenza si spinge affinché il Direttore Sportivo possa essere un frutto del calcio nostrano per evitare ulteriori spiacevoli periodi di adattamento.
Molte voci fanno intendere che bisogna porre una particolare attenzione a Morgan De Sanctis che gode di grande stima, soprattutto per come ha costruito la rosa della Primavera di Alberto De Rossi.
Il nome italiano, mister X, secondo alcuni organi di stampa (il Corriere della Sera in primis) sarebbe Giovanni Sartori. Dirigente cresciuto nel Chievo dei miracoli di Campedelli e poi passato ad un’altra realtà vincente del nostro calcio l’Atalanta. Sembra che i rapporti del dirigente dell’Atalanta con Gian Piero Gasperini, tecnico nerazzurro, si sarebbero incrinati e per questo motivo il Dirigente lodigiano prenderebbe in seria considerazione la proposta giallorossa.
Il DS ideale esiste e forse noi tifosi siamo troppo ansiosi. La nuova proprietà vuole prendere il giusto tempo per decidere il profilo giusto, ma il calcio e le trattative ad esso legate sono veloci e il grido d’aiuto lanciato da Fonseca sono segnali da non ignorare Mr. Friedkin.
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