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FURIA PORTOGHESE

Avremmo voluto parlare di Roma-Fiorentina e della conquista di un quarto posto solitario a ridosso del Milan. Avremmo voluto descrivere con dovizia le magie di Paulo Dybala e il ritorno alla rete di Big Rom. Così come avremmo voluto soffermarci sullo splendido striscione apparso nella Sud a favore del Mourinho testaccino che i tifosi vorrebbero presente a Trigoria a vita.

Invece, una volta di più, siamo costretti a registrare il senso di impotenza della Roma nei confronti dei poteri forti che continuano ad accanirsi contro chi ha il coraggio di denunciare il malaffare di un sistema che affonda le sue radici in un trapassato remoto inossidabile (Moggi docet!) sempre favorevole a mantenere un più che collaudato sistema mafioso.

In un primo tempo che ha visto gli uomini della viola non mai ricevere un cartellino giallo, il prode arbitro di turno (il nome non importa non facendo alcuna differenza se dirige X piuttosto che Y perché i dettami sono sempre i soliti, ossia tutto contro i giallorossi) ha visto bene di comminare ben due espulsioni verso gli uomini dello Special One che, già privo di un fragile Dybala uscito per infortunio, si è visto defraudare di Zalewski prima per doppia ammonizione e poi Lukako per rosso diretto, lasciando la Roma in nove contro una Fiorentina in vena di colpaccio.

Si deve segnale Rui Patricio per aver di fatto mantenuto il risultato sull’1-1 dal momento che è stato autore di diverse parate di non facile esecuzione.

E mentre l’indiavolato mister Italiano poteva allegramente uscire dall’area tecnica di sua competenza, a Mourinho veniva rimproverato tutto.

Troppo calmo è stato il nostro allenatore che ha mantenuto un aplomb di circostanza in attesa dell’esito della vicenda relativa ai suoi commenti prima della partita con il Sassuolo in merito all’arbitro.

I Friedkin in tribuna hanno potuto assistere all’amore che incornicia la squadra giallorossa a partire proprio dal suo allenatore e dovrebbero iniziare a prendere seriamente in considerazione il fatto di alzare la voce o, in loro vece, mettere una figura rappresentativa che possa urlare quando questo è una necessità.

Roma che continua il suo duro percorso di questo periodo con una formazione fortemente rimaneggiata a partire proprio dal suo gioiello più prezioso Dybala per continuare con gli oscuri oggetti del desiderio come Smalling, Renato Sanchez, Spinazzola e via dicendo.

Sarà fondamentale non perdere la rotta e continuare a lottare seguendo le istruzioni e il carattere di un allenatore che vuole trionfare anche nella Capitale, certo che il popolo giallorosso lo seguirà fino all’inferno.

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