Che Mourinho non fosse tra i preferiti del baby Friedkin lo si sapeva e che, nonostante i palesi inviti al rinnovo del suo contratto, la società non aveva mai dato qualsivoglia riscontro è cosa nota.
Nessuno però si attendeva il licenziamento in tronco dello Special One e di tutto il suo staff con immediata decorrenza come se in quel di Trigoria ci fosse un mappazzone da estirpare subito per il bene della Roma.
Con un dimissionario DS che ancora resta ad occuparsi di calciomercato giallorosso (ma a che titolo e a favore di chi?) senza sapere da chi sarà rimpiazzato, la proprietà ha visto bene di non far esplodere negativamente la piazza giallorossa scegliendo Daniele De Rossi come traghettatore fino alla fine del torneo.
Sinceramente siamo amareggiati per la decisione di DDR di accettare questo ruolo dopo la defenestrazione di Mourinho in quanto ci sono serie possibilità che questi possa veramente rovinarsi una carriera non ancora iniziata dopo la chiusura della sua prima esperienza con la Spal.
Certamente DDR è nel cuore dei tifosi per quanto ha rappresentato la Roma ma ciò non deve automaticamente configurare una totale sottomissione agli errori che sicuramente farà da oggi alla fine della stagione.
Il passionale tifoso giallorosso è colui che ha messo le mani nel portafogli durante la famosa colletta del Sistina ed è colui che ha inghiottito amari bocconi fino all’epoca del fiero Dino Viola e del ruspante e combattivo Franco Sensi che, non per caso, sono stati i fautori della Magica Roma vittoriosa e sempre e comunque defraudata dai poteri forti del calcio italiano e internazionale.
Oggi l’armadietto di Mourinho si è svuotato e siamo felici per lui che, paradossalmente, ha lasciato una squadra approssimativa fatta di atleti sopravvalutati che non possono recitare solo ruoli da comprimari o da riserve delle riserve.
Gira e svolta il nocciolo della questione è sempre riconducibile ai paletti UEFA per colpa dei quali non si possono fare acquisti se non si rimediano i soldi della partecipazione delle coppe europee o gli incassi di precedenti vendite. Se poi alla base di tutto si comprano giocatori strapagandoli come acquisto cartellino e loro gestione (emolumenti, pagamenti commissioni etc) e poi, non rendendo quanto si ipotizzava, si svendono per snellire i costi e per cercare qualche atleta su cui scommettere, non si prospettano brillanti risultati finali.
Ci spiace di aver perso l’unico professionista che in questi due anni e mezzo si è imposto ai poteri occulti UEFA, AIA e FIGC prendendo le difese dei suoi ragazzi e dei suoi bambini, entrando di fatto nel cuore di tutta la tifoseria giallorossa che lo ha sempre considerato la base dalla quale partire per fare grande la Roma. Le due finali europee conquistate nei due anni stanno a dimostrare come lo Special One non avesse perduto i suoi poteri e sarebbero stati non uno bensì due trofei laddove un arbitro incompetente e prevenuto (Taylor freddo) non ci avesse tolto l’Europa League che meritavamo vincere.
Si dice che tutto passa e che si tifa la maglia ma personalmente oggi vedo la proprietà americana più come un magma di ignoranza calcistica e di poco attaccamento alla Roma che una risorsa.
Sempre secondo la nostra opinione, DDR avrebbe fatto meglio non rispondere al telefono di Trigoria, evitando di mortificare il suo ricordo presso i suoi tifosi.
In ogni caso, grazie Mr Mourinho!
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