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E’ finito in bellezza (insomma, prendiamo quello che viene)

Ha sofferto non poco la Roma per imporsi 3 a 2 contro un coriaceo Cagliari di Di Francesco che fino all’ultimo ci ha creduto.
Un primo tempo dove la Roma ha creato diverse occasioni, oltre alla rete siglata da un Veretout formato 4×4, che non è riuscita a concretizzare.
Nell’ultimo impegno di questo 2020 i giallorossi dovevano resettare l’avvilente sconfitta di Bergamo e dimostrare che sia nel primo che nel secondo tempo, in campo c’era una squadra compatta di uomini e non di ragazzini.

Dopo i primi 45’ chiusi in vantaggio e senza troppo penare, la Roma ha ripreso a giocare creando anche altre occasioni che un super Cragno è riuscito a smorzare guadagnandosi la pagnotta.
Poi, inevitabilmente, la Roma si è persa tra passaggi imprecisi e distrazioni di troppo e la squadra sarda ha iniziato a crederci sfiorando la rete in alcune occasioni fin quanto questa è arrivata rimettendo tutto in discussione. I rossoblù hanno anche colpito una traversa che ha salvato Mirante e la Roma che ha ripreso a pedalare fino ad ottenere la rete del sorpasso siglata da capitan Dzeko che ha sfruttato a dovere un assist di Karlsdorp.

Grazie ai cambi, si deve la terza rete ad opera di Mancini che ha sfruttato un colpo di testa a seguire di Smalling subentrato al posto di Cristante.
Partita finita? Ma per niente. Il secondo gol del Cagliari è siglato da Joao Pedro (doppietta quest’oggi) su calcio di rigore causato da un entrata scomposta di Villar. E dire che Pau Lopez, che in precedenza aveva sostituito Mirante uscito per un infortunio muscolare, aveva anche intuito la direzione del tiro.

Minuti finali con il patema d’animo con un Cagliari arrembante e una Roma a difesa del proprio fortino e in cerca di una quarta rete che non c’è stata.
Finisce al 94’ con una squadra stanca ma felice di un terzo posto raggiunto grazie alle combinazioni dei risultati delle altre partite, che in pochissimi avrebbero pronosticato.
Pausa di riflessione e di vacanze meritate prima del 3 gennaio quando all’Olimpico arriverà un’altra conoscenza dell’universo giallorosso: quel Ranieri romano e romanista che da allenatore della Roma ci aveva fatto sognare.
Per i lettori, un 2021 benaugurante innanzitutto e, come ovvio, sempre dipinto di giallo e di rosso.

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