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DYBALADIPENDENTI (ANCORA PER POCO?)

Certo che come prima di campionato contro il coriaceo Cagliari, la tifoseria si sarebbe comunque attesa una vittoria. Quanto meno per resettare – in parte- l’affaire Dybala e tutto ciò che finora (e in futuro) ha comportato e comporterà.

Purtroppo le aspettative sono state tradite dal risultato che ha celebrato un pareggio incolore che fa più male che bene.

C’è chi (a ragione) rimpiange la verve dello Special One e chi, al contrario, è disposto a perdonare l’aziendalismo di DDR, bravissimo giocatore in campo e romanista convinto ma tecnico decisamente alle prime armi (Spal dixit!).

Non si può pretendere dai nuovi arrivati miracoli ma, quanto meno un loro degno esordio sarebbe stato ben gradito soprattutto in considerazione di quanto sono stati costati.

Senza nascondersi dietro ad un cerino il problema evidente è la quasi uscita dell’unico fuoriclasse che abbiamo in squadra: quel certo Dybala che la società (ma anche mister De Rossi) ben accetterebbe la sua cessione per questioni meramente economiche. Notevole risparmio sulla gestione di quest’anno e del prossimo (la Joya avrebbe un automatico prolungamento contrattuale laddove garantisse un certo numero di presenze) con conseguente abbassamento del monte stipendi nonché un’entrata inattesa derivante dalla vendita del suo cartellino.

L’argentino è poco convinto di cambiare radicalmente vita per i prossimi due anni anche di fronte ad un guadagno da emiro in quanto lo allontanerebbe da campionati europei prestigiosi necessari per essere ‘ricordato’ in ambito della nazionale biancoceleste.

Volutamente non siamo mai intervenuti durante l’estate e non abbiamo commentato il mercato della Roma. Mercato che sta terminando con la Roma che deve assolutamente portare a termine con fondamentali acquisti e cessioni, per presentare un organico di livello. Ma il tifoso si chiede già da tempo come farà la sua Roma a garantire quelle soddisfazioni che merita di offrire alla piazza, se cede campioni in grado di fare la differenza.

Cagliari-Roma è quindi un episodio fastidioso che distoglie l’attenzione da quello che risulta essere il più grosso problema con il quale si è battezzato questo inizio campionato.
Se il post Mourinho è stato digerito solo perché la proprietà ha scelto una bandiera alla quale la tifoseria ha concesso la massima stima e fiducia, il post Dybala non godrà di alcuna giustificazione e DDR, al contrario, avrà sul groppone la responsabilità di aver sposato una politica aziendale che lo priverà dell’uomo che fa la differenza all’interno del rettangolo di gioco.

Roma-Empoli si giocherà avendo già la certezza della scelta che avrà già fatto la Joya e non ci saranno più giustificazioni per le partite sbagliate, De Rossi o non De Rossi.

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