Si chiude un anno solare nel modo migliore possibile: un pareggio a San Siro contro un Milan frustrato e, per questo, molto incazzato. Praticamente il risultato di un salomonico 1-1 dev’essere considerato un viatico da seguire il 5 gennaio nell’attesissimo derby all’Olimpico.
Una partita a viso aperto dove le due contendenti avrebbero potuto vincere meritatamente o perdere senza troppi rammarichi (classifica a parte) ma che ha confermato lo stato di grazia di Paulo Dybala capace di inventarsi un gioco che, in sua assenza, è utopico solo a pensarlo.
Abbiamo visto che esiste una Roma anche con e senza Hummels e Konè, entrambi sostituiti da mr. Ranieri in quanto ammoniti durante il primo tempo, per non rischiare di restare in 10 sul campo in caso di un eventuale altro cartellino giallo.
Purtroppo si è notato ancora un Pellegrini inefficace e spento che avverte l’assenza di fiducia da parte della piazza e che si sta convincendo di non fare più parte del progetto giallorosso che lo aveva innalzato fino al ruolo di capitano romano e romanista (segno evidente che dopo Totti e De Rossi sia Florenzi prima che Pellegrini dopo, non hanno saputo gestire l’importanza della fascia sul braccio).
Ci sono conferme oltre allo stato di forma della Joya autore di una grande rete, come la presenza fondamentale di Svilar (anche contro il Milan parate salva risultato), Hummels e Koné come già accennato prima e di Dobvik autore di un assist da far vedere a tutte le scuole calcio e di un sempre di più ritrovato Paredes.
A noi piace sottolineare soprattutto, il cambio di mentalità che ha coinvolto tutti i giocatori della Roma che stanno ritrovando – chi più chi meno – la necessaria autostima che occorre per maturare certezze latitate prima dell’arrivo (o apparizione?) di Claudio Ranieri.
Anche passando il svantaggio a Milano, la squadra giallorossa ha rimesso le cose in parità continuando a giocare come squadra convinta dei propri mezzi e fiera del proprio orgoglio: in sostanza quanto i suoi tifosi chiedevano, chiedono e chiederanno per essere soddisfatti al di là del risultato finale.
Corsa e sudore diceva qualcuno e questi due elementi adesso ci sono con una certa costanza. La strada è imboccata finalmente. Vediamo di non perderla di vista.
Ai lettori un 2025 giallorosso e sereno!
Daje!
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