Press "Enter" to skip to content

Dicevamo? Roma 3 Young Boys 1

A ventidue giorni dalla nascita del Cristo, la Roma affronta in casa gli svizzeri dello Young Boys nel vuoto, freddo e umido stadio Olimpico. La compagine giallorossa è chiamata a dare prova di sé dopo la disastrosa trasferta campana. Quale migliore occasione della sfida che decreterà chi passerà il girone come prima forza? Ecco come è andata.

Il portiere di coppa è il serafico Pau Lopez, partita di ordinaria amministrazione per lui compreso il raccogliere almeno un pallone dal fondo della rete. Intendiamoci, non voglio dare il 100% delle colpe al portiere spagnolo per il gol preso, ma anche lui ci mette del suo. L’uscita bassa a gambe divaricate con l’attaccante che può mirare solo lì in mezzo per cercare il gol non è proprio da manuale. Per il resto della partita passa più tempo a chiacchierare coi raccatta palle che altro, sufficiente sulla fiducia.

In difesa tocca sempre a sir Bryan Cristante portare il peso della fascia di capitano, almeno in Europa. Stasera meno bene del solito: suo l’errore in salita sul lancio degli avversari che tiene in gioco l’attaccante svizzero (fin’ora unico giocatore ad aver segnato alla Roma nella competizione). Esce al 65′ per far riassaggiare l’ebrezza del campo ad un redivivo Fazio.

Completano il trio uno stupefacente Juan Jesus, se nella terra del cioccolato ci fosse una squadra disposta a dargli tre milioni l’anno quello sarebbe il campionato giusto per lui, e un impasticciato Ibanez. Roger non è che giochi male, ma il fiato comincia a mancargli e le scelte cominciano a essere cervellotiche sia in fase di copertura che di uscita dalla difesa. Avrebbe bisogno di una novantina di minuti di riposo, forse il ritorno di Kumbulla potrebbe concederglieli. Infatti lascia il campo per Spinazzola nell’intervallo, discreta la sua performance.

In mediana un buon Bruno Peres d’annata gigioneggia allegramente sulla corsia di destra, alle volte meglio di altre a dire il vero. Al centro il duo VillarDiawara concede minuti di riposo fondamentali alla coppia titolare (anche perché Jordan è “guasto”), Gonzalo dimostra di avere una classe sopraffina nella gestione della sfera e un fiuto innegabile per lo sradicamento palloni dalle grinfie rivali; Amadou ci mette un po’ a entrare a regime, ma migliora col passare dei minuti, non arriva alla sufficienza piena però. Entrambi, per motivi diversi, avrebbero bisogno di giocare di più.

Capitolo a parte per Calafiori, oggi titolare sulla sinistra. Pronti via e dopo 40” va vicino al gol con una botta dal vertice dell’area di rigore, non pago ci riprova nuovamente al 42esimo minuto ben servito da Borja Mayoral, stavolta parato. La terza volta è quella buona: punizione di Carles Perez, batti e ribatti in area e pallone che ne esce lentamente, su di lui si avventa il buon terziono-barra-ala che di prima intenzione lo spara in porta con tutta la forza che ha in corpo. Gol capolavoro col portiere che può solo guardare. Ci fosse stata gente allo stadio, sarebbe venuto giù tutto. Riccardo la strada è giusta, continua così.

Borja Mayoral, Pedro e Carles Perez sono i briosi attaccanti scelti da Fonseca per cercare di bucare la difesa rivale. Alti e bassi per tutti e tre: non catastrofici nella prestazione, ma al di sotto delle loro singole capacità (vedi Pedro e Carles Perez) e sottotono per gran parte dell’incontro si (Borja). Il vice-Dzeko ha il gran merito di crederci sempre e di agguantare il pareggio dopo una corta respinta del portiere sul tiro dell’ex Chelsea. Lascia il posto proprio a Edin a 30 minuti dal termine che farà comunque in tempo a siglare il gol del definitivo 3 a 1, gran pezzo di coordinazione e classe il suo.

Al posto del campionissimo spagnolo entrerà Mkitharyan, lasciando poche tracce di se in fatto di giocate ma riuscendo a farsi prendere a pugni da Camara e a farlo così espellere.

Fonseca utilizza tutti gli uomini a sua disposizione, cercando di far riposare il più possibile la “squadra campionato” dando minuti importanti a giocatori che ne hanno bisogno: Pau Lopez, Cristante, Juan Jesus, Villar, Calafiori, Diawara, Carles Perez e Borja Mayoral. Avremo bisogno di loro più avanti ed è bene che siano rodati al punto giusto e ben inseriti nei meccanismi di gioco. Questo girone light di Europa League è stato utilizzato al meglio dal tecnico portoghese, sia per quanto riguarda il minutaggio sia per quanto riguarda la fiducia che anche i “non titolari” sentono rivolta in loro dal mister.

Napoli sembrerebbe essere stata una parentesi, oppure una doccia fredda che speriamo sia servita per risvegliare il gruppo da un sogno troppo vivido che al momento non ci compete. Torneranno quei giorni, quei sogni per ora giustamente richiusi nel cassetto. Quando il gigante addormentato si desterà dal suo lungo sonno, sarà compito di noi tifosi fantasticare e questa squadra contiene in sé le basi per poterlo fare.

Comments are closed.