A cavallo tra questa pausa Nazionali e la scorsa, un protagonista dietro le quinte della Roma è stato Amadou Diawara. Dall’involontario verdetto dell’unica sconfitta stagionale finora, il 3-0 a tavolino contro il Verona, al tampone positivo di ritorno dalla Nazionale nella sosta di ottobre fino a essere di nuovo a disposizione di Fonseca, la primissima parte di stagione di Diawara può essere condensata così.
Dopo essersi distinto la scorsa stagione come metronomo del centrocampo giallorosso, Diawara si è ripresentato quest’anno all’esordio nella nuova stagione contro il Verona. Ha giocato 89 minuti, costati carissimo. La Roma per averlo schierato è stata multata e condannata alla sconfitta a tavolino per 3-0, nonostante sul campo la partita sia finita senza reti. La colpa, naturalmente, non è di Diawara: è stato un problema di liste, totalmente estraneo a lui. Una volta corrette le liste e inserito il suo nominativo nell’elenco corretto, Diawara è tornato in campo per 18 minuti alla seconda giornata contro la Juventus. C’è stata, poi, la gara contro l’Udinese, in cui però è rimasto in panchina.
Il Covid
Arriva, così, la pausa Nazionali di ottobre. La Guinea lo convoca e lui gioca un’amichevole, quella contro la nazionale capoverdiana il 10 ottobre. Due giorni dopo torna a Roma ed effettua il tampone, che dà esito positivo.
Da allora – è passato un mese – Diawara e la Roma si sono guardati a distanza, indossando la mascherina, igienizzando i propri spazi senza mai venire a contatto. Di come stia, di quanti tamponi di controllo abbia fatto, di come questi siano andati, non è stato reso noto né da lui né da comunicazioni della società. Qualche giorno fa è tornato ad allenarsi, come mostrano le foto pubblicate dalla Roma.
Il ritorno
La Roma non ha mai comunicato positività e successive negatività al tampone, come invece fanno altre squadre, perciò non sorprende quest’assenza di notizie. Diawara, comunque, ha restituito un esito negativo e si è sottoposto a una visita di idoneità sportiva prima di riprendere gli allenamenti; evidentemente, il periodo di fermo è stato più lungo dei dieci giorni previsti dal protocollo.
Comunque stiano le cose, il ritorno di Diawara in gruppo è una notizia che dà ossigeno in un periodo di apnea. Il mini focolaio che si è sviluppato a Trigoria – si contano Džeko, Kumbulla, Santon, Pellegrini, Boer, Fazio e Zalewski – genera apprensione e problemi di organico evidenti. In un periodo così denso di impegni e così limitato nella scelta dei calciatori da schierare, il reintegro del centrocampista ex Napoli durante una settimana senza partite è, poi, provvidenziale. La Roma, insomma, pur nella difficoltà è stata fortunata: la quarantena dei calciatori coincide in gran parte con il periodo di sosta – Džeko, positivo dal 6 ottobre, potrebbe terminare il suo isolamento già nei prossimi giorni con tampone di controllo negativo -.
L’importanza di Diawara
Dell’importanza di Diawara nel centrocampo della Roma è quasi superfluo parlarne. La passata stagione è stata fondamentale nel mostrare quanto il suo lavoro sia importante nel dettare i ritmi e nel coniugare la fase propositiva con quella di interdizione. Lui, sempre pulito negli interventi e intelligente nel posizionarsi con efficacia laddove può intercettare la linea di passaggio avversaria senza commettere fallo, è stato un fulcro importante del gioco giallorosso. Ordinato nello smistare il pallone, i suoi errori nella gestione del gioco erano davvero pochi. Non brillante in termini di proporsi in avanti, era però prezioso nell’organizzazione della manovra.
Nella ripresa dello scorso campionato dopo la sospensione per Covid19, però, il suo apporto al gioco è calato, macchiato da qualche errore di troppo. Anche in questa stagione, nelle due comparse prima della sua assenza forzata, è sembrato piuttosto lontano dalle prestazioni di alto profilo mostrate lo scorso anno. Fonseca, però, lo considera sempre estremamente importante e non ha mancato di sottolinearlo nella conferenza stampa prima della partita contro l’Udinese. Ora, con Pellegrini in isolamento e un centrocampo corto, può essere di nuovo lui il protagonista al fianco dell’imprescindibile Veretout. In alternanza con Cristante, che ha forse un piede più educato nella gestione di fino, le chiavi del centrocampo possono tornare a essere sue.
Il giro di boa è dietro l’angolo: domenica prossima la Roma ospiterà il Parma. Potrebbe, forse, essere un’occasione per Diawara di riassaporare per qualche minuto il campo, di rientrare nelle dinamiche di gioco, di confrontarsi con un avversario alla portata e a basso rischio. Fonseca, che nella gestione dei calciatori è da sempre oculato e misurato, saprà valutarne di volta in volta l’impiego. Per il momento: bentornato, Amadou.
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