Pesante, pesantissimo questo 0-3 che ha visto la Roma perdere mestamente contro la prima in classifica in odore di bissare il tricolore continuando di questo passo.
Giallorossi privi di Abraham, Karsdorp, El Sharaawy, Pellegrini, Perez, Spinazzola e via dicendo, scendono davanti ad uno stadio Olimpico sold out, per affrontare la squadra del più antipatico dei fratelli Inzaghi, ritrovandosi uno Dzeko abbondantemente fischiato da una parte di tifosi.
La storia la sappiamo tutti. Resistiamo quasi alla pari per un quarto d’ora fino al vantaggio dell’Inter direttamente da calcio d’angolo, neppure fossimo a Scherzi a parte.
Il raddoppio dell’ex Dzeko – come già accaduto contro la Lazio di Pedro – mette il sigillo psicologico ad una formazione rimaneggiata all’inverosimile che rientra negli spogliatoi con la coda tra le gambe e totalmente soggiogata dal dominio interista.
Secondo tempo caratterizzato dall’assenza di gioco da parte romanista che si limita, quando ha il possesso della sfera, allo stucchevole passaggio all’indietro come se dovesse gestire una partita che sta vincendo alla grande.
Sta bene la curva ad intonare ‘fuori le palle’, invito affatto fatto proprio da una truppa abulica e moralmente troppo fragile che deve necessariamente cambiare registro se vuole inviare un messaggio di amore nei confronti di tifosi macina-chilometri che sono sempre presenti nonostante le tante brutte figure che sono costretti a fare attraverso una squadra che non rispecchia la determinazione tipica di chi ha fame di vittorie assenti da troppo tempo.
Sappiamo che il lavoro di Mourinho non può che essere che lungo nel tempo ma, a supporto, la proprietà deve continuare ad investire intelligentemente e Tiago Pinto non può farsi scappare eventuali obiettivi dichiarati a causa di un savoir-a-faire che non appartiene proprio al mondo dei direttori sportivi. La ricetta è semplicemente elementare…comprare giocatori validi e non scommesse o glorie sul viale del tramonto.
Uno schiaffo sonoro che colpisce innanzitutto i tifosi e, forse anche lo Special One che sta consumando tutto il credito a fondo perduto che ha ricevuto sin dal momento del suo arrivo a Ciampino.
Come sempre, l’unica a vincere è sempre la Sud, fedele ai colori e pronta a dimostrare un’altra volta, di quanta pazienza è dotata.
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