Ad un primo tempo dove due pali, una rete del beniamino Abraham, confermavano gli undici tiri in porta contro solo uno dell’Udinese che stavano a dimostrare una netta superiorità, si è contrapposta una ripresa dove la Roma si è man mano tirata indietro forse inconsciamente pensando di salvaguardare le forze da destinare al derby di domenica sera.
Brutta mossa per i nostri che, via via hanno lasciato ai friulani il dominio del gioco senza creare grandi pericoli che pur avrebbero potuto cercare materializzando triangolazioni veloci alla conquista di un secondo gol che avrebbe sigillato la partita.
Al 94’ il risultato è restato ancorato sull’1-0 e questo ha fatto maturare tre punti ma anche sguardi al veleno da parte dello Special One tutt’altro che entusiasta del comportamento della sua squadra che di fronte non aveva il PSG ma l’Udinese, una squadra operaia composta da elementi diligenti ma nulla di che.
Ovviamente anche questa partita non totalmente dominata nonostante la vittoria, si alzeranno cori di critiche sia verso certi giocatori che verso l’allenatore, probabilmente colpevole di non aver effettuato prima del tempo alcuni cambi constatando il deficit fisico denunciato da alcuni calciatori.
Occorre ancora una volta sottolineare che sin dal primo momento del suo insediamento, Mourinho ha invitato alla calma e ha evidenziato che per realizzare un progetto vincente, c’è bisogno della congiunzione di molti elementi tra i quali, il tempo.
Non dimentichiamoci la fine dell’era Fonseca qual’era la posizione di classifica della Roma che, bene o male tranne qualche elemento, è la stessa che sta a disposizione dell’allenatore di quest’anno.
E non dimentichiamoci dei soldoni veri che la proprietà ha messo e continuerà a mettere per la gestione della squadra.
La nota positiva che amiamo ricordare è l’inno Grazie Roma intonato dal curvarolo inglese Abraham che è qualcosa che deve renderci orgogliosi ancor di più dei nostri colori.
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