Press "Enter" to skip to content

C’ERA UNA VOLTA…

Solitamente il “C’era una volta…” è l’incipit di ogni favola che, alla fine e qualsiasi sia stata la trama della storia, si evidenzia una morale.

Ma non solo nelle favole si trova alla fine una morale. Anche la celebre barzelletta del Cavaliere Nero magistralmente dipinta dall’indimenticabile Gigi Proietti termina con la morale che dice che ”ar cavaliere nero nun je devi rompe er cazzo!”.

Se trasportiamo il concetto di morale alla Roma di questi tempi potremmo prendere ad esempio proprio la storiella del Cavaliere Nero e dire ai Friedkin che ai tifosi della Roma non gli dovete rompere il cazzo.

Allo scrivente ancora non va giù il licenziamento di Mourinho, neppure l’assunzione di Danielino messo a fare il frangiflutti allo scontento della tifoseria per la cacciata dello Special One, ovviamente neanche il suo allontanamento e men che meno l’entrata in scena del croato Juric, allenatore mediocre senza alcuna intelligenza tattica.

La campagna acquisti-cessioni è una sciarada che neppure la mente sconvolta di Michael Mayers – atroce interprete della saga dei film di Halloween – potrebbe coniugare. Ci si chiede se per scegliere un manager capace, sia necessario utilizzare programmi cibernetici che si avvalgono di oscuri algoritmi neppure fossimo all’interno di una pellicola di fantascienza.

Eppure alla proprietà non gli si può rimproverare di non aver pompato dollari sonanti nel loro giochetto a tinte giallorosse ma la cronica assenza di amore verso una squadra che, per i suoi tifosi, rappresenta spesso una ragione di vita. Non si spiegherebbero i km macinati in ogni direzione e neppure le dozzine di sold out che hanno reso felice il cassiere dell’Olimpico. E neppure la crescita esponenziale della voce marketing dove migliaia di magliette, cappellini ed altri accessori sono comprati per dimostrare il proprio amore per la Roma.

Bisogna stendere un velo pietoso verso tutti i componenti della rosa a disposizione di mister Juric in quanto, ora è più che confermato, si tratta di una banda di profittatori (vedasi i loro stipendi e gli altri benefit) e di cacasotto che non si assumono alcuna responsabilità circa l’andamento della stagione e dall’assenza dell’attaccamento alla maglia.

Bisogna resettare tutto in tutti i sensi perché con un metaforico cerottino non si può guarire uno squarcio derivante da una coltellata. I Friedkin, quando avranno finito di girare il globo per verificare nuove forme di investimento, dovrebbero preoccuparsi di quella società che magari a loro non dice nulla se non un fastidio economico ma che rappresenta un mondo che si chiama romanismo, mica cazzi.

Basta con questo scandalo. Basta con questo allenatore (sic!). Basta con questa squadra di merda che ha paura della sua stessa ombra. Dateci la Roma Primavera o, meglio ancora, la Roma Femminile: almeno quelle giocatrici, le palle ce le hanno!

Daje!

Comments are closed.