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Cari inferiori eccomi di nuovo a voi tra una minaccia più o meno velata di un nuovo lockdown chiesto a gran voce del giornale unico del virus ed un insulto gratuito via social che, un po’ come il pepe, sta bene ovunque e non si nega mai nessuno.
Non mi hanno ancora notificato l’avviso di garanzia per diffamazione ma la strada è ormai tracciata e chi la dura la vince.
Le novità da raccontarvi non mancano mai e purtroppo, proprio come il famoso virus che non guarda in faccia a nessuno, anche la mediocrità si estende a macchia d’olio andando ad infettare pure quei pochi professionisti sulla cui serietà avresti tranquillamente messo la mano sul fuoco.
Vi confesso quindi di averci rimesso la mano sinistra, attualmente ustionata, tanto è vero che le presenti amenità sono vergate con l’unica mano residuata che certamente non è la destra.
Leviamoci subito il dente cariato onde far cessare quanto prima il dolore e partiamo con il nostro podio settimanale che questa volta vede affacciarsi volti inaspettatamente nuovi alla ribalta della nostra scanzonata rassegna.
MEDAGLIA DI BRONZO A GUIDO D’UBALDO
Il nostro Guidone, punta di diamante del Corrierone dello Sport diretto da Ivan il Terribile trentaduesimo detto anche il Nurejev del sabato sera, non si limita a regalarci le sue gemme quotidiane attraverso le onde radio dell’etere romano ma ogni tanto, nei ritagli di tempo libero, si diletta pure a scrivere qualche articolo dedicato alla sua tanto amata Roma
L’ultima chicca è di qualche giorno fa, allorquando proprio dalle colonne del mitico Corrierone ha vergato le seguenti parole famose che resteranno per sempre scolpite nella storia:” Fonseca si affida ai senatori Dzeko, Pedro. Mikhitaryan e Smalling….sono loro in ordine di anzianità, i senatori della squadra ultratrentenni con grande esperienza maturata in Premier League che hanno stretto un patto per riportare la Roma in Champions League dopo anni di astinenza”
Sarà stato forse il periodo un tantinello difficile in cui viviamo fatto sta che Guidone ha perso la cognizione del tempo atteso che la Roma manca dalla massima competizione continentale da appena due anni anzi colgo l’occasione per fornirgli una notizia in anteprima: nel 2018 la stessa Roma ha addirittura centrato la semifinale di Champions.
Perdoniamo il buon Guidone a cui sarà saranno certamente sfuggiti in buona fede codesti dettagli e del resto la spiegazione è presto data: voci di corridoio sussurrano che proprio negli ultimi due anni il nostro eroe sia stato spedito dal suo Direttore Galattico a seguire le vicende di “Ballando con le Stelle”.
Il poverino era dedito a narrare le gesta di Guillermo Mariotto e si è smarrito tra i suoi cambi di acconciature.
Forza Guidone, siamo tutti con te!!!
MEDAGLIA D’ ARGENTO E D’ORO AD ALESSANDRO AUSTINI E FILIPPO BIAFORA
So già che molti di voi storceranno il naso perché sono considerati, ed a giusta ragione, il top del giornalismo romano ma stavolta le gemelle Kessler de noantri l’hanno fatta fuori dal vasino e senza neppure prendere la mira: insomma hanno deciso di emulare le gesta di Fabriziuccio Bocca con la sua saga de “I Friedkins” di cui attendiamo con ansia la terza puntata.
Parliamo del famoso pezzo pubblicato sul giornale “ Il Tempo” di qualche giorno fa in cui si parlava di un bilancio catastrofico della Roma sulla scorta del documento pubblicato dalla società su richiesta della Consob a cui sono stati comunicati i risultati economici al 30 giugno 2020.
In tale documento si segnalava che, a livello di gruppo, la perdita dell’esercizio 2019/20 era stimata in 204 milioni di euro (quella della sola AS Roma Spa è di 188 milioni), con il patrimonio netto consolidato stimato negativo per 242,5 milioni di euro.
Il titolo dell’articolo era tutto un programma: “Il bilancio della Roma è disastroso: persi 204 milioni in un anno”
Ai miei tempi (parliamo di quasi 30 anni fa) il giornalista bravo cercava di analizzare le cifre di un documento finanziario e di lavorarci sopra attraverso un esame approfondito ma la triste attualità esige scelte rapide da eseguirsi in tempi ancora più veloci ed allora quasi sempre il buon cuoco è costretto a vestire i panni del minestraro di turno servendoti i quattro salti in padella riscaldati alla meno peggio.
Il nostro Piero Farenti ha immediatamente pubblicato un contro articolo cercando di far capire ai cari lettori come stavano realmente le cose senza suscitare ulteriori allarmismi, peraltro ingiustificati, purtuttavia resta il rammarico di una occasione malamente sciupata.
Il copia incolla mal si addice a chi cerca di farsi largo a colpi di credibilità ma si prende atto che al peggio non c’è mai fine e che non ci si può fidare nemmeno della propria camicia.
Quanto al buon Alessandro Austini ancora si ricorda il famoso “pizzino di Paratici” ovvero una salvietta da tavola ancora unta d’olio su cui erano scritti i nomi dei giocatori che intendeva acquistare per conto della Juve, reperita da un fantomatico cameriere che, secondo la leggenda austiniana aveva servito il Direttore Sportivo.
I nomi scritti sul cencio sporco li conosciamo a memoria e sappiamo che nessun di essi si è trasferito alla corte della Vecchia Signora.
Vi lascio volentieri a letture più forbite e corro ad acquistare i croccantini e la museruola sempre utili visti i tempi di magra che viviamo.
Ad maiora.
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