La data la ricordiamo tutti. Era il 17 Agosto. Il giorno che ha sancito il passaggio della Roma da James Pallotta a Dan Friedkin.
Hanno bisogno di tempo, di capire, di conoscere per poi decidere. Intanto meglio affidarsi a chi c’è (Fienga, Zubiria, Fonseca…), programmare un mercato di contenimento e poi sistemare ogni tassello, dai ruoli societari alla questione Stadio.
Sono trascorsi 2 mesi. Di silenzi, di pochissime rivelazioni e nessun ingresso in società. Da giorni i giornalisti sfornano nomi, ballottaggi, percentuali, indicando prima uno poi l’altro. Aggiungendo un possibile DG, quasi fosse una nuova sessione di calciomercato fatta di indiscrezioni.
E sullo Stadio? Nessuna parola. Soprattutto nessuna conferma su TorDiValle, lasciando spazio alle voci che vorrebbero l’impianto da tutt’altra parte, mentre la sindaca ribadisce ancora una volta che ormai ci siamo, non si sa quando di preciso (perché in fondo le elezioni sono dietro l’angolo… e allora tanto vale conquistarsi un po’ di fiducia).
Nessuno pretende la luna. Ci mancherebbe. E nessuno mette fretta. Ma è chiaro che chi si attendeva una svolta, un cambio di rotta, una nuova gestione della Roma deve pazientare. Perché Dan probabilmente vuole fare le cose per bene prendendosi il giusto tempo. Ricordandogli che il campionato è cominciato, e che per costruire una squadra c’è bisogno di programmazione.
Noi attendiamo con fiducia.
Basta un segnale.
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