Dopo un’estenuante, faticosissima, infinita trattativa con il Manchester United, Chris Smalling è tornato sulla strada che lo riporta a Roma. La giornata di ieri, l’ultima di calciomercato, è stata campale. Oltre al tira e molla con i Red Devils, ormai di lungo corso, c’è stato anche un intoppo con la FIGC che ha rischiato di far saltare tutto. Alla fine, dopo due ore dalla conclusione ufficiale del mercato, è arrivata la conferma: Chris Smalling torna nella Roma.
È la notizia che tutti i tifosi giallorossi attendevano da mesi, da prima, cioè, che Smalling dovesse abbandonare la squadra per far ritorno a Manchester saltando l’ottavo di finale di Europa League contro il Siviglia. Già nelle settimane precedenti, infatti, la Roma aveva avviato i contatti con lo United per il riscatto del difensore. La risposta degli inglesi è stata un’asta al rialzo culminata in un nulla di fatto.
I saluti
Smalling, allora, è rientrato a Manchester, ma non ha mai smesso di pensare alla Roma. I suoi saluti hanno espresso un affetto incomprensibile ai più: in meno di un anno, questa città e questi colori gli sono entrati dentro.
“Mi dispiace moltissimo non poter finire ciò che ho iniziato in questa stagione. Aver sentito l’amore mostratomi in questo breve tempo è stato bellissimo e non lo dimenticherò“.
Il giorno della disgraziata partita contro il Siviglia non è mancato il suo incoraggiamento.
C’è stata, poi, l’estate di mezzo e lui è volato nuovamente in Italia, in Sardegna, dove ha ritrovato una sostanziosa parte dello spogliatoio giallorosso. L’apertura del calciomercato, infine, ha fatto il resto. Smalling ha mantenuto la parola data, non dimenticandosi di Roma: ha chiesto insistentemente ai vertici del Manchester di tornare qui, ha rifiutato altre destinazioni, si è fatto mettere fuori rosa, ha ridotto leggermente il suo stipendio per raggiungere l’accordo con la Roma.
Casa
Si può dire che la strada per tornare qui l’abbia scavata lui stesso a mani nude. Da quando è arrivato, lo scorso anno, non ha mai fatto mistero di amare la città, la tifoseria, i compagni di squadra. Lasciare la Capitale non è stato indolore, ma voleva tornare. Un amore inspiegabile, un colpo di fulmine, una folgorazione: ecco cosa lega Chris Smalling alla Roma e a Roma. Perciò da quando è arrivata l’ufficialità del suo ritorno, i suoi profili social si sono popolati di post in cui esprime la sua felicità. C’è un termine, però, che ricorre nelle sue parole: casa.
“La mia casa è la vostra casa”.
“Sono arrivato la scorsa estate e, seppure in prestito temporaneo, ho capito immediatamente che sarebbe diventata la mia casa definitiva”.
Per Smalling Roma è una casa, la Roma una famiglia. Come negli amori più tormentati, la strada per ritrovarsi è stata tortuosa, lunga, in salita. Ci sono stati momenti in cui sembrava dover saltare tutto, in cui la sicurezza poteva vacillare; nulla, però, ha spostato di un solo millimetro la sua determinazione a riunirsi ai colori giallorossi. “Nella vita le cose che contano non arrivano mai in maniera facile”: ha commentato così questa lunghissima trattativa.
Sono molto più che parole di circostanza. È la dimostrazione di un legame dell’anima depositato come stagno fuso sul fondo dello stomaco: denso, caldo, pesante, ingombrante. È il canto delle sirene che Ulisse non può ignorare.
Bentornato a casa, Chris.
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