Prendete una squadra di calcio che recentemente ha vinto la prima edizione della Conference League e che l’anno successivo è stata derubata in una finale di Europa League, mandatela in trasferta (poco importa se in Italia o in Olanda) e fatela giocare una partita quasi decisiva. Prima di ciò mostrategli la registrazione dell’incontro AZ – Roma e ditegli di fare la stessa identica prestazione: vedrete che harakiri (腹切り) che si autoinfliggerà con successo.
L’incontro contro i modesti ma quadrati olandesi che si è svolto ieri ha visto i giallorossi imprecisi e privi di idee, con solo qualche sprazzo di Dybala che ha cercato di illuminare i suoi compagni dai quali non ha ricevuto alcun appoggio.
Praticamente quasi tutti coloro che sono scesi in campo hanno profondamente deluso le aspettative che, secondo quanto preventivato, avrebbero dovuto condurre ad un importante successo per continuare il cammino europeo.
Nulla di tutto ciò si è verificato confermando il fatto che la Roma in trasferta è una vaghissima idea di squadra che fa della supponenza, della distrazione e del pressapochismo, dei veri e propri concetti che vengono puntualmente rispettati sul campo.
L’AZ è una formazione affatto eclatante che può essere tranquillamente superata laddove si scontri con una squadra che ha ben chiaro cosa occorre fare per vincere e, sinceramente, crediamo il minimo sindacale e nulla più.
Mancanza di personalità? Timore di perdere? Sfortuna? Presunzione? Psiche corrotta? Giocatori sbagliati? Scegliete (o aggiungete) la risposta che maggiormente è quella più corretta ed avrete la soluzione del problema per quel che serve.
Ora la squadra di Ranieri (miracoli si ma non sempre) è appesa ad una sorta di combinazioni per poter accedere ai playoff e sarà interessante capire quanto ci tenga a farlo per non tradire i propri tifosi che proprio quando credono che il peggio sia alle spalle, si ritrovano a fare i conti con nuove delusioni.
Ghisolfi sta cercando di riparare alle carenze dell’organico ma è proprio per mettere una toppa su di un vestito per certi versi irreparabile.
Domenica nuova trasferta a Udine dove, per lo meno, i nostri tifosi non verranno presi a sassate dalla gemellata tifoseria friulana: sarà questa terra di confine a segnare la fine del mal di trasferta? Ai posteri l’ardua sentenza.
Daje!
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