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MAL DI TRASFERTA

Nel XIX secolo, si diceva che la tubercolosi era il male sottile perché perfido, subdolo e mortale. Oggi, con i dovuti rapporti, possiamo affermare paradossalmente che il male sottile della Roma è il mal di trasferta.

Contro il Bologna dell’antipatico Italiano, la squadra di mr. Ranieri pur portandosi in vantaggio con una rete dell’ex Saelemaekers e conoscendo i risultati di incontri disputati prima dove hanno dominato i pareggi e dove i giallorossi avrebbero potuto approfittare dell’occasione, la Roma non ha saputo gestire l’incontro offrendo il fianco ai padroni di casa che hanno ribaltato il risultato nel giro di una manciata di minuti.

Il pareggio, acciuffato in pieno recupero grazie ad un rigore concesso miracolosamente dal momento che a noi difficilmente li assegnano, ha evitato la beffa ai giallorossi che ancora una volta sono apparsi statici e privi di idee soprattutto in attacco. C’è la conferma che quando Dybala non gira la Roma si siede, anzi si accovaccia e nulla pare risolvere l’endemico problema delle disattenzioni che, guarda il caso, sono sempre velenose per noi.

D’altronde non si può sempre fare riferimento al dinamismo di Konè per fronteggiare i tempi rilassati di Paredes, Dybala e Pellegrini rientrato nella sua comfort zone dopo l’exploit del derby. Ovvio che la proprietà deve dare priorità a correttivi in ambito di mercato invernale, smembrando quei giocatori che hanno dimostrato di non essere idonei per la squadra alleggerendo i costi di gestione e, contemporaneamente, prendere delle figure in grado di essere qualcosa più di un semplice rintoppo.

Ancora una volta la ”civilissima” Bologna ha offerto il suo volto migliore da parte di una tifoseria che non ha avuto scrupoli nell’assalire i supporters giallorossi prima dell’inizio della gara.

Chi scrive, vivendo proprio a Bologna, può dire di aver registrato i malumori dei felsinei il giorno dopo di una partita che credevano di aver vinto se solo l’arbitraggio non fosse stato condizionato dai poteri occulti favorevoli alla Roma (sic!) il che è tutto dire.

Fieramente la mia vettura ha circolato per i viali del capoluogo emiliano esibendo sul lunotto l’adesivo ULTRA’ ROMA a fianco di quello di NEW YORK GIALLOROSSA (grazie al NY Roma Club) e ridendo di fronte ai malumori dei bolognesi incazzati.

Piccola soddisfazione, lo so, ma meglio che niente diceva il saggio.

Resta un unico interrogativo: quando si guarisce da questo mal di trasferta?

Daje!

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