Press "Enter" to skip to content

TUTTO SULLA COPPA

Troppi i punti persi in questo campionato dalla Roma per sperare di entrare tra le prime quattro formazioni che disputeranno la Champion la prossima stagione. D’altronde Mourinho è sempre stato chiaro (e lungimirante) vedendo l’organico di cui poteva disporre.

Se si considera che il tanto atteso Gini non ha giocato buona parte della stagione e se si sommano tutti gli infortuni che hanno via via mutilato la squadra titolare (senza aggiungere le ”sviste” arbitrali che non sono mai state favorevoli semmai l’inverso), troppa grazia è l’essere arrivati all’atto finale dell’Europa League dove, un’auspicabile vittoria oltre al trofeo internazionale, significherebbe Champion con tutto quanto comporta la partecipazione.

L’incontro con la Salernitana all’Olimpico è stato per certi versi la cartina al tornasole di quanto sempre profetizzato dallo Special One: panchina troppo modesta per una squadra ambiziosa. Infatti, dopo un inguardabile primo tempo, solo l’entrata dei pezzi grossi – ossia i titolari fatti riposare in vista della partitissima di Budapest – hanno dato la scossa ad una Roma addormentata passata in svantaggio per una classica amnesia difensiva. E se si considera che la seconda marcatura dei salernitani è una gag di un vecchio film comico muto, è tutto dire.

Certo, non si discutono giocatori che ci mettono l’anima e il cuore ma alla fine, se non si quaglia, il problema diventa evidente.

Quello che appare certo è che ci sono calciatori che non hanno convinto quest’anno e la loro ipotizzata cessione non darà adito ad alcun rimpianto ma di questo se ne dovrà parlare a stagione finita anche se, come sappiamo bene, i giochi del mercato sono già iniziati.

Lasciamo da parte quanto riportato da pennivendoli e radiocazzari che necessitano di creare clamore per emergere dal fango che li ricopre e pensiamo esclusivamente alla sera del 31 maggio prossimo quando la miglior formazione della Roma possibile scenderà sul verde prato della Puskas Arena dell’incantevole Budapest dinnanzi ad uno stadio che vedrà l’arrivo in massa di tifosi giallorossi.

Vero che prima c’è la trasferta di Firenze ma, a questo punto, bisognerà considerarla come solo un allenamento in ottica della finale ungherese.

Per il resto ciò che riserverà il futuro su Mourinho, Pinto e compagnia bella, saranno tutte cose che prenderanno corpo ma solamente dopo, sperando che prima si abbia brindato.

Comments are closed.