No, il titolo non c’entra nulla con la celebre canzone partenopea e occorre leggerlo in puro slang romanesco. È quanto di più diplomatico che si possa mettere oggi commentando il comportamento di Nicolò Zaniolo.
A chi dice che ha dato alla Roma il crociato per ben due volte, occorre rispondere che sia la società che i tifosi, lo hanno aspettato, rispettato, onorato, ringraziato e coccolato più di quanto fosse necessario, considerandolo un calciatore che sarebbe divenuto un vero fuoriclasse amante dei nostri colori.
Sicuramente il ragazzo ha enormi potenzialità che sono state pazientemente attese da tutti e che hanno permesso alla pubblica opinione giallorossa di perdonargli molti errori e cadute di stile, giustificandolo prendendo a prestito le parole di una canzone di De Gregori “il ragazzo si farà anche se ha le spalle strette…”. Il problema è che le attese si sono tramutate in calende greche e sono state puntualmente disattese partita dopo partita.
Zaniolo ad un certo punto ha iniziato a giocare solamente per se stesso, incaponendosi in una personalissima lotta fatta a forza di dribbling quasi mai vincenti e di tiri egocentrici al posto di comodi e più fruttuosi assist per compagni meglio piazzati che avrebbero potuto trasformarsi in gol.
Eppure dalla sua ha sempre avuto lo Special One che lo ha protetto più del necessario con l’obiettivo di tranquillizzare lo stato d’animo di un ragazzo che ancora doveva raggiungere il suo equilibrio come calciatore e come uomo, ma ciò non è bastato.
Da oltre un mese ha privatamente dichiarato che non voleva più indossare la maglia della Roma addirittura evidenziando questo suo stato d’animo, strappandosela da dosso durante una partita all’Olimpico dinnanzi a quelli che fino a quel momento erano stati i suoi tifosi.
Il resto è noto: da una indisposizione più scusa che realtà, alla dichiarazione di non voler seguire la squadra nella partita contro lo Spezia, Zaniolo è stato messo immediatamente sul mercato.
Un giocatore che fino allo scorso anno, avrebbe avuto ben altro valore che si è fortemente deprezzato e che in un calcio mercato come quello italiano, di fatto in netta crisi, non avrebbe avuto chissà quali mirabolanti richieste, ha deciso – insieme a chi lo ha messo su e mal consigliato – di voler trasferirsi al Milan, squadra da lui tifata. Ma il problema è che il Milan, alle prese come tutti del famoso fair play imposto dalla UEFA, non c’ha un euro da investire e mirava solamente a prenderlo in questa sessione di mercato, solo come prestito senza alcun obbligo futuro di acquisto, limitandosi a pagare il suo emolumento.
Come si sa tutto parte dal famoso rinnovo che il procuratore di Zaniolo avrebbe voluto siglare con la Roma sulla base di 5 milioni + bonus annui per un giocatore che ancora doveva dimostrare la reale sua valenza e non più sapere di avere solo delle potenzialità in prospettiva. E dal momento che il contratto in essere è valido fino al giugno del 2024 la società avrebbe voluto vedere materialmente che tipo di giocatore aveva in organico prima di aggiornare ed allungare il contratto.
A questo punto, ossia dopo il diniego di Zaniolo di giocare con la squadra che lo paga profumatamente (2,4 milioni l’anno non sono propriamente pochi), la Roma lo ha messo in vetrina e l’unico serio acquirente disposto a pagarlo il giusto e ad assicurargli uno stipendio di 5 milioni più bonus, è stato rifiutato.
La versione del procuratore è stata che il suo assistito non era certo del progetto di un team britannico che avrebbe messo sul piatto della bilancia un mucchio di milioni e avrebbe dato a Zaniolo il ruolo di stella, rischiando su una scommessa che dati i risultati pregressi, era alquanto evidente.
E ora? Mourinho nella conferenza stampa ha espresso il suo parere senza nascondersi. Zaniolo è fuori dal progetto, per il futuro si vedrà mentre la società sta valutando quali penalizzazioni dare ad un dipendente che ha fatto saltare un affare di milioni per un suo capriccio.
Quello che accadrà è ignoto a tutti ma certo è che da ora in avanti Zaniolo non avrà vita facile con i tifosi della Roma che incontrerà. La maglia andava rispettata e non certamente svilita e strappata. Per questo gesto, dal profondo del cuore della maggioranza dei romanisti, Nicolò Zaniolo è un grande stronzo.
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