Dinnanzi all’ennesimo Olimpico stracolmo di tifo e amore i giallorossi pagano, perdendo, una partita stregata e condizionata da molte incertezze e non solo da parte della truppa di un sanguigno Mourinho. Atalanta che fa un unico tiro nello specchio della porta e guadagna tre punti che la catapultano al primo posto di una classifica astrusa, approfittando della sconfitta dell’Inter e della Juventus e in attesa del risultato finale di un Milan-Napoli che indicherà le vere potenzialità di queste due squadre in proiezione da scudetto.
Tornando ad analizzare l’incontro, la Roma ha veramente provato in tutti i modi a pattare la situazione totalizzando, alla fine della partita, ben venti tiri che identificano il dominio che la squadra ha mantenuto per gran parte della gara ma difettando di quella cattiveria e precisione che avrebbe dovuto avere per capitalizzare quanto fatto durante l’incontro.
Si era aperta la partita con la brutta notizia che Dybala, nel riscaldamento accusava un problema al flessore e, prudentemente, lo si mandava in tribuna con totale disappunto di tutti i tifosi romanisti che si vedevano privati del campione argentino.
Una volta passata in vantaggio, la Dea si preoccupava di difendere con i denti l’esigua differenza reti, lasciando giocare i giallorossi ma non esitando a picchiare come fabbri nelle circostanze più pericolose. L’arbitraggio ha condizionato l’incontro dal momento che si sono stati dei contrasti al limite del regolamento all’interno dell’area atalantina tra i quali, uno oggettivamente evidente ma per il quale il VAR è risultato pressoché silente accendendo un sanguigno Mourinho che veniva espulso dall’arbitro a dimostrazione che la diplomazia operata dalla società AS Roma nei confronti dell’AIA non ha fruttato nulla. Non che si voglia godere di vantaggi inesistenti ma di avere un confronto leale con una classe arbitrale che difficilmente è incline a valutare qualcosa di positivo a favore della Roma e, semmai, l’esatto contrario.
Partita per certi versi invalutabile anche se le occasioni da rete ci sono state da parte nostra ma, vuoi per imprecisione o superficialità, sia Abraham che Shomurodov, non hanno sfruttato le opportunità.
Sosta che arriva giusto in tempo per permettere sia a Dybala che a capitan Pellegrini – anche lui ha accusato problemi al flessori pur restando stoicamente in campo – il modo di recuperare a livello fisico. Sarà anche l’occasione per analizzare errori da non ripetere e aggiustare il tiro di un attacco che almeno in questa parte iniziale della stagione, è apparso particolarmente ed infelicemente sterile anche perché il prossimo appuntamento, il giorno primo ottobre, ci vedrà di fronte all’Inter nel catino di San Siro dove la Roma non deve assolutamente perdere.
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