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Nessuno ti regala niente

Ludogorens Roma 2 a 1 e primo turno di Coppa totalmente negativo. Roma che rimedia la seconda sconfitta consecutiva dopo la batosta di Udine, questa volta in terra straniera e molte sarebbero le considerazioni da fare.

Noi tifosi non dobbiamo appellarci alle assenze di Zaniolo, Abraham, El Sharaawy, Gini e via dicendo perché con Dybala, Pellegrini, Belotti e Shomurodov le alternative c’erano tutte. Non per niente è stato proprio l’uzbeko a pareggiare l’1-0 che ci vedeva perdere fino a quel momento. E neppure si può criticare l’operato di un arbitro favorito dalla correttezza dei contendenti.

La realtà è che siamo noi a dover recitare il Mea Culpa probabilmente perché non consapevoli delle reali capacità o, forse, perché qualcuno si ritiene così indispensabile da credere che sia esente da colpe e disattenzioni.

Manca sempre la precisione dell’ultimo passaggio così come è assente una certa velocità di gioco che consente a qualsiasi avversario di riposizionare bene la squadra evitando di correre più rischi del necessario. Ecco quindi che ci dobbiamo affidare alla giocata, alla magia, alla fortuna che non sempre poi sappiamo gestire.

Ci si chiede se la Roma ha un suo gioco. Lo spettatore non è alieno da condizionamenti di tifoso ma se ci si alza un poco sopra le parti, risulta evidente che la squadra non ha un’anima anche se a volte, il carisma dell’allenatore è in grado di mutare gli scenari.

Non si può dire che la società non sia stata vicina alle richieste del tecnico, non vendendo ma investendo. Si è sempre detto che l’organico non è da istant team ma quando inserisci giocatori come Matic, Gini, Dybala…tanto per non fare nomi, è evidente che il tifoso si aspetti qualcosa di più.

Se ci stava perdere al Dacia Arena, non ci stava perdere oggi con una formazione operaia ma senza ‘‘stelle’’ come quella dello Special One. Sicuramente i nostri avversari avrebbero sottoscritto ad occhi chiusi un pareggio prima dell’incontro e, invece, hanno maturato una vittoria che li piazza al primo posto. D’accordo, è la prima e tutto si recupera ma con l’uno-due guadagnato in due sconfitte consecutive, l’autostima di certi giocatori può venire meno e questo significa riportare con i piedi per terra loro e noi tifosi, che già favoleggiavamo tricolori e coppe a tutto spiano.

La Roma è una buona formazione che, data la singolarità di un campionato stravolto dai Mondiali di calcio, potrebbe anche dire la sua a condizione che…a condizione che si ricordi di essere la Roma dei lupi e non degli agnelli.

Si dia anima al gioco e si smetta con stucchevoli retropassaggi che il più delle volte imbarazzano i difensori che, una volta ricevuta la palla non sanno a chi passarla. Non si può costruire il gioco in modo lento e lezioso e men che mai, ci si può affidare a lanci lunghi imprecisi e sempre preda dei giocatori avversari.

Ovviamente nulla è compromesso e tutto è recuperabile se si cambia registro e impostazioni. Lavoro, questo, che abbisogna del miglior Mourinho che deve instradare la sua truppa. Le reazioni tardive non producono risultati e questa squadra è veramente prevedibile se i suoi interpreti non giocano come sanno giocare.

Lunedì serve un risultato oltre che vittorioso anche molto convincente per riprendere la marcia e la fiducia che si sta smarrendo per strada.

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