No, nulla di sovversivo nel riprendere una storica frase appartenente al movimento anarchico di inizio Novecento ma solo la certezza che lo Special One avrà del tempo per vedere molti suoi detrattori – e detrattori della Roma, ovviamente – cadere uno dopo l’altro.
Sono trascorsi solo pochi mesi dal suo arrivo a Ciampino con l’onere di gestire un organico lungo e costoso assai che doveva essere potato, rinforzato e ricondizionato.
Non sono stati pochi i pennivendoli a definirlo come ‘bollito’e come allenatore oramai vivente sulle passate ed irripetibili glorie e la ragione è sempre stata una sola: quella che Mourinho non è uomo da scendere a compromessi e ne di accucciarsi come animale addomesticato per rimediare una carezza. Diciamolo apertamente. Mourinho è un cazzo per il culo per tanti, assolutamente indisposto a concedersi supinamente e accettare i cosiddetti poteri forti per farseli amici. Tutt’altro.
Ecco perché Roma e la Roma era la sua ideale collocazione. Una squadra che da sempre ha lottato come un romantico Don Chisciotte contro tutti i poteri del calcio e ne sanno qualcosa Dino Viola e Franco Sensi.
A differenza di tanti quaraquaquà che si sono accomodati nella poltrona della presidenza giallorossa, i Friedkin finora hanno dimostrato con oggettivi fatti – ossia propri ingenti capitali versati – di essere una proprietà atipica che crede in un progetto destinato a declinare la Roma in una potenza a livello calcistico. Servirà tempo ed ovvi investimenti ma anche un chart aziendale capace e in grado di valorizzare i vari asset del gruppo a partire da chi è al comando della squadra, ossia l’allenatore.
Lo Special One è la migliore risposta che la proprietà poteva dare alla tifoseria. Serve tempo, non è più epoca di istant team che vincono un anno per poi eclissarsi la stagione successiva. Su questo si lavora in prospettiva e le prime avvisaglie si stanno già avvertendo.
A tutti noi tifosi piace una squadra che lotta e vince, ma non sempre è così e dobbiamo avere pazienza e nutrire quella fiducia che occorre per dimostrare il vero attaccamento ai nostri colori sapendo che con Mourinho, stiamo nelle mani migliori che potessimo avere.
Sarà la sua – e la nostra – una risata che seppellirà tanti gufi e chi non ha avuto l’accesso per salire sul carro dei futuri vincitori. E non è poco.
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