E chi se lo aspettava un colpo così?
Noi tifosi eravamo intenti a leggere dell’arrivo di Sarri e con Milik in predicato, quando all’improvviso i social si riempiono di una notizia da togliere il fiato: Mourinho, lo Special One, ha sottoscritto un contratto con l’AS Roma diventando il suo allenatore per i prossimi tre anni.
Si pensava ad uno di quei fake che frequentemente girano per la rete ma la dichiarazione ufficiale emanata dalla società dei Friedkin non lasciava più spazio ad alcun dubbio.
Cazzo! Lo Special One a Roma? Possibile? Domande che si intrecciavano non solo tra i tifosi di fede giallorossa ma anche presso tutte le redazioni sportive.
Ovviamente i detrattori di questo importante passo compiuto dagli americani di Roma, si sono messi immediatamente all’opera, apostrofando Mourinho come un allenatore che ha dato già tutto il meglio tanto da essere esonerato a destra e a manca. E ti pareva che avrebbe scelto la Capitale, ossia la città più bella del mondo, per parcheggiarsi in una comoda e rilassata posizione pensionistica?
Bèh a me umile tifoso che ha visto la Roma di Oronzo Pugliese, il mago di Turi, sapere che per i prossimi tre anni la squadra sarà governata da un professionista con i cosiddetti, fa solo che piacere.
Lo Special One non è una comparsa, un allenatore agli esordi, un uomo dal carattere accomodante…è uno che sa comandare e farsi rispettare e, forse, in quel di Trigoria e nel sottobosco giallorosso qualcosa potrebbe anche cambiare radicalmente.
Sicuramente sarà differente la programmazione e la preparazione che saranno ambedue improntate ad immagine e somiglianza di un professionista che ha vinto molto e in ogni angolo d’Europa.
Non credo che Mou abbia solamente discusso con the Friedkin’s Family solo del suo appannaggio ma che abbia fornito anche a Pinto, le sue istruzioni a proposito di una mirata campagna acquisti che sia in grado di fare la differenza a livello di prestazioni sportive.
Certo che il caratterino del portoghese sarà il leit motiv di una squadra che faticherà a trovare una solida identità ma che è proiettata ad avviare un ciclo che, si spera, sia vincente e convincente.
Ora, noi tifosi non dobbiamo perdere di vista quanto ancora in essere per la squadra di Fonseca e, cioè, il ritorno contro il Manchester e il derby: due partite da onorare e da vincere possibilmente, per dare un minimo di dignità ad una stagione che è bella che chiusa.
Allo Special One possiamo solamente ripetere le sue ultime parole: Daje Roma!
Comments are closed.